Andrea Casolari è un esponente di spicco della formazione politica risultante dall’accordo tra civiche, associazioni, movimenti e singoli cittadini.
Gentilissimo Assessore, ci avviciniamo alle elezioni provinciali. Per quanto il Suo movimento cosa bolla essattamente in pentola? Come vi definireste politicamente?
“Sabato mattina a Bolzano daremo compimento al percorso intrapreso circa due anni e mezzo fà con l’esperienza della Rete delle Civiche, poi passata per l’evoluzione della stessa che ci ha visti protagonisti delle elezioni nazionali di febbraio, e che ci ha portati ora a fare un ulteriore sviluppo costituendo questo nostro movimento. Si tratta di un movimento civico per la nostra provincia basato su una logica territoriale , che prevede di aggregare civiche, associazioni, movimenti e singoli cittadini che non si riconoscono nella politica dei partiti nazionali e che invece vogliano superare le appartenenze ed aggregarsi attorno ad un programma per essere protagonisti nella gestione della nostra provincia e della nostra autonomia.”
La SVP punta sull’autonomia integrale, altri partiti su una sorta di indipendenza del Sudtirolo o adesione all’Austria, altri ancora alla salvaguardia dell’autonomia in senso trasversale, voi per cosa vorreste battervi?
“Siamo una formazione che nasce con chiaro il presupposto del riconoscimento del valore dell’autonomia per questa terra, e pertanto ne saremo chiari difensori. Deve essere altrettanto chiaro che ritengo siano mere provocazioni (oppure opportunistica campagna elettorale) il pensiero di chi crede di staccare la nostra provincia dall’Italia.”
Sembra rendersi necessario una modifica dell’attuale Statuto di Autonomia.
“Crediamo tuttavia che sia arrivato il tempo di una evoluzione dello statuto di Autonomia. Crediamo però che non sia necessario parlare di un “terzo” statuto che necessiterebbe di tempi molto lunghi (pensate quanto tempo è stato necessario per scrivere il secondo, e tutte le successive norme di attuazione). Vi è senz’altro bisogno di una manutenzione ordinaria e forse anche straordinario dello statuto, ma soprattutto vi è la necessità di un nuovo stile nella governance dello stesso.”
I nuovi cittadini oramai rappresentano una parte sostanziale della società sudtirolese. Cosa proponete per una più efficace integrazione degli immigrati?
“I nuovi cittadini sono oramai una realtà consolidata, anche perchè senz’altro una risorsa in diversi settori della nostra economia (si pensi al settore turistico), e pertanto dati i numeri vi è da porre grande attenzione al governo di questo fenomeno. Serve quindi una nuova legge sull’immigrazione che non si limiti a offrire prestazioni,ma che incida sulla società esistente governando il fenomeno e promuovendo una reale integrazione attraverso un processo bi-direzionale, che coinvolga tutti gli attori sociali e non solo chi deve ” integrarsi ” nella società. Una legge inoltre che quindi recepisca le norme e le direttive comunitarie, e che contemporaneamente stabilisca regole di accoglienza, di soggiorno e di inserimento lavorativo.”