Caramaschi e Rösch all’insegna della continuità, o c’è qualcosa di nuovo?

Renzo Caramaschi riconfermato sindaco a Bolzano e Paul Rösch a Merano. Tutto come prima, o con qualche sfumatura verso nuove aperture?
Caramaschi è prevalso su Zanin per quel suo “sindaco del fare” rispetto alla anagrafica inesperienza del “nuovo”, prevalenza che in termini di numeri ha significato un 57,18% di voti rispetto al 42,82 % dello sfidante.

Ma, in primo luogo, è l’appoggio della SVP che ha fatto pendere l’ago della bilancia verso Caramaschi con un apporto di voti della zona Centro-Piani, Rencio e Gries. Se si considera poi che Zanin ha fatto man bassa solo a Don Bosco è evidente che anche gli italiani hanno dato margine di vantaggio a Caramaschi, così come in Centro, a Europa Novacella, Gries-San Quirino e Oltrisarco.

Per non dire della gaffe, se così si può definire, della sortita della Lega che un paio di giorni prima del ballottaggio poneva la domanda sul gradimento di una presunta moschea a Bolzano, ponendo in luce Caramaschi e svantaggiando lo sfidante, nonostante la sua pronta smentita.

Caramaschi ha vinto, ma Zanin ha mostrato che, di fronte ad un esiguo spostamento dell’elettorato sul fronte del centro-sinistra, c’è una Bolzano che aspira ad esprimere un centro-destra moderato. Insomma Caramaschi ha vinto, ma la città è divisa e solo i prossimi anni mostreranno come evolverà questa situazione alquanto instabile.

E Merano? Anche a Merano ha vinto la continuità. Rösch per 37 voti ha superato Dal Medico. Ma qui lo sfidante ha mostrato una fisionomia politico-culturale più decisa, tanto da lasciar prevedere un futuro che potrebbe evolvere al di là degli obsoleti muri inter-etnici orientato verso una nuova convivenza di cui l’Alto Adige sente il bisogno.