Movimento Ippocrate, parla Mauro Rango: “Troppi morti per Covid evitabili”

Costituitosi lo scorso maggio, ha assunto ben presto carattere internazionale. Si tratta del Movimento Ippocrate, che coinvolge medici, giuristi e numerosi, semplici cittadini, accomunati da un profondo sentimento di amore e di rispetto per la vita, in tutte le sue espressioni. Tra i fondatori vi è Mauro Rango, il quale si divide tra l’isola di Rodrigues, nella Repubblica di Mauritius, dove risiede da tempo con la sua famiglia e Abano Terme, di cui è originario. Laureato in diritti umani alla facoltà di scienze politiche dell’Università di Padova, Rango si sta battendo (unitamente a scienziati di tutto il mondo) per ottenere l’introduzione di un protocollo uniforme per il trattamento domiciliare del coronavirus.

Mauro Rango, perché si è avvertita l’esigenza di costituire il Movimento Ippocrate e quali sono le sue finalità?

“Ippocrate è stato il frutto spontaneo e naturale di un mio messaggio WhatsApp inviato ad alcuni contatti, a seguito della comunicazione di un amico, il quale mi informava che in Italia si intendeva ostacolare la terapia con il plasma. Quindi il mio messaggio, passando di cellulare in cellulare, fece velocemente il giro del mondo, cosicché in poche ore venni sommerso di telefonate ed sms da parte di persone che, sentitesi coinvolte, diedero poi vita a Ippocrate. Il movimento sta dando voce a coloro i quali criticano una gestione informativa, sociale e sanitaria dannosa, inerente il trattamento del coronavirus”.

Chi sono coloro che hanno aderito all’iniziativa?

“Il nome Ippocrate fa riferimento al giuramento che i medici prestano all’atto di intraprendere la professione. Ci unisce l’amore per la vita umana in tutte le sue espressioni e siamo indipendenti da qualsiasi condizionamento politico e religioso. Fanno parte del movimento numerosissimi medici, operatori sanitari, ma anche tanti cittadini comuni che si riconoscono nei principi fondatori. Il nostro coordinatore in Cina è un medico, ad esempio, mentre in Brasile è Mario Panaro, già console italiano a Rio de Janeiro. Sempre in Brasile ha aderito l’immunologa e oncologa, Nise Yamaguchi. Il coordinatore del Cile è il direttore ospedaliero e ricercatore Juan C. Bertoglio”.

Oggi si parla quasi esclusivamente e in modo martellante di vaccini e assai poco di terapie. Quale risulta invece l’approccio che Ippocrate giudica corretto per contrastare la diffusione del Covid?

“Preferirei soffermarmi, invece, sull’approccio scorretto, che è stato utilizzato finora. Salvo casi particolarmente sfortunati, nessun malato di coronavirus morirebbe se curato adeguatamente all’insorgere dei primi sintomi. Il nostro centro di assistenza ha curato tutti, senza riscontrare nemmeno un decesso. Si rivolgono a noi anche i familiari di pazienti che hanno la necessità di ricevere il plasma, in rianimazione e non sanno come fare: in quel caso vengono tutelati dai nostri legali”.

Terapie domiciliari: argomento spinoso. Alcuni studi avrebbero bocciato le cure con l’idrossiclorochina e con il plasma iperimmune per il trattamento contro il Covid. Qual è la posizione del Movimento Ippocrate, al riguardo?

“La malattia si articola in più fasi. Nella prima fase i nostri medici curano i pazienti con successo attraverso l’idrossiclorochina o, in caso di intolleranze, con il Montelukast, in abbinamento con terapia antibiotica: non abbiamo perso nemmeno un paziente. Va altresì evidenziato come gli studi a sfavore dell’idrossiclorochina nel trattamento contro il Covid siano stati effettuati nella terza fase di malattia, cioè quando il malato versa in condizioni serie ed è ricoverato in ospedale: arrivati a quel punto l’idrossiclorochina diventa inutile. Nella Repubblica di Mauritius, dove vivo, la pandemia è durata un mese e si sono verificati soltanto dieci decessi, perché il Primo Ministro decise di applicare immediatamente il protocollo del prof. Didier Raoult, basato sull’idrossiclorochina”.

Non va trascurato il fatto che l’idrossiclorochina venga prescritta anche in altri Paesi…

“Certo. In Francia, ad esempio, il numero dei decessi rilevato a Parigi è molto più elevato di quello di Marsiglia, in quanto a Marsiglia vive il prof. Raoult, il quale ha applicato il suo protocollo. In Germania si pubblicizza poco un altro farmaco, il “Dicamoquin”, che contiene tre principi attivi, tra cui l’idrossiclorochina. L’Oms aveva bandito l’idrossiclorochina nel trattamento contro il Covid basandosi su uno studio falso, pubblicato da “The Lancet”, poi ritirato dagli stessi autori, che ne sostenevano l’inefficacia e la tossicità. Noi di Ippocrate contestammo lo studio nel merito, dimostrando che nessun malato Covid è mai morto a causa di questo farmaco. Chi ha smantellato definitivamente quello studio è stato “The Guardian”, da un lato, e duecento scienziati di fama internazionale, nonché ottanta medici italiani, dall’altro. Il 5 giugno scorso è seguito lo studio inglese promosso dalla Oxford University, denominato “Recovery”, il quale sosteneva che l’idrossiclorochina fosse inutile, ma tale studio è stato clamorosamente confutato, il 29 settembre, da sette scienziati di nazionalità francese, indiana, italiana, e brasiliana, che hanno pubblicato sull’”International Medical Journal” il loro “Recovery and hydroxycloroquine”, con cui venivano destrutturati i tre pilastri del trial inglese e cioè: l’intervento in fase avanzata di malattia, l’utilizzo dell’idrossiclorochina in monoterapia e gli alti dosaggi”.

Statistiche e numeri: qualcuno inizia a porsi dubbi sulla classificazione dei malati e dei decessi di Covid. Qual è il suo parere?

“Ippocrate non è interessata alle disquisizioni sui numeri. Noi ci focalizziamo su un aspetto di cui nessuno parla: muoiono inutilmente, a causa del Covid, milioni di persone. Nessuna televisione del mainstream denuncia l’assenza di un protocollo uniforme. Il modello dei Paesi occidentali ha fallito. Inoltre in Italia stiamo assistendo a uno show: il medico di turno va in tv esprimendo considerazioni di carattere personale, prive di evidenze scientifiche. Se si applicassero subito le terapie domiciliari, per trattare il Covid in fase precoce, la pandemia durerebbe poche settimane. Il lockdown diventa inevitabile nel momento in cui non si effettuano tempestivamente le terapie. Mi auguro che qualcuno paghi per tutto questo, ma ne dubito. Personalmente sono sempre stato convinto che l’unica cosa in grado di muovere il mondo siano i soldi, indipendentemente dalla politica: dietro il Covid c’è una questione economico-finanziaria”.

In caso di necessità, cosa deve fare un malato per contattare il Movimento Ippocrate?

“È possibile contattarci attraverso il sito ippocrateorg.org. Per richiedere assistenza è necessario compilare il nostro modulo, presente sempre sul portale e seguire la procedura indicata”.