Moderatamente tranquillizzante l’intervento oggi in Giunta provinciale del presidente Arno Kompatscher il quale definisce relativamente stabile la situazione della pandemia. Prudentemente annuncia però che qualora la soglia della attenzione dovesse intensificarsi scatterà un giro di vite della durata di almeno tre settimane. Sempre nella giornata odierna i Laboratori della Azienda Sanitaria altoatesina segnalano 402 casi positivi tra molecolari e antigenici che rispetto ai valori prenatalizi indicano un notevole scatto in alto.
Segnaliamo inoltre che nella settimana tra il 4 e l’11 gennaio – quindi ieri – sono state registrate 229 nuove infezioni da Covid-19 nelle scuole in lingua tedesca dell’Alto Adige e che in relazione a questi soggetti sono state collocate in quarantena preventiva 833 persone. I numeri resi noti dalla Direzione Istruzione e Formazione tedesca includono i bambini della scuola dell’infanzia, quelli della scuola primaria e secondaria di primo grado (le scuole che un tempo erano dette elementari e medie) e di secondo grado (le scuole superiori), l’intero corpo docente e il personale non insegnante. Nel dettaglio nelle scuole elementari i positivi sono stati 60 (23 insegnanti, 34 alunni, 3 personale non docente), nelle scuole medie sono state rilevate 33 nuove infezioni (10 professori, 21 studenti e 2 personale non docente), nelle scuole superiori le positività al Covid-19 sono state 65 (15 insegnanti, 49 studenti, 1 personale non docente) mentre alla formazione professionale, i casi sono stati 46 (12 insegnanti, 32 studenti, 2 personale non docente). Questi dati sono i primi ad essere stati registrati con la ripresa delle lezioni dopo le vacanze natalizie. C’è da temere che i dati che saranno resi noti nei prossimi giorni relativi ai bagordi in concomitanza con il Capodanno potranno invece essere preoccupanti. E questo perché occorrono alcuni giorni perché dal momento del contagio alla manifestazione della sintomatologia passano in media 5 – 6 giorni.
Si osserva poi che la ripresa della scuola, con tutte le cautele previste nelle aule – mascherine, distanziamenti, protezioni in plexiglas e quant’altro – non inciderà significativamente per un aggravamento del contagio, mentre sono piuttosto gli assembramenti davanti alle scuole, gli affollamenti degli studenti negli autobus e nei traporti pubblici a creare occasioni di contagio.
Considerati questi aspetti, non ultimo il fatto che l’Alto Adige è la maglia nera per il numero di vaccini finora praticati, cominciando da medici e personale sanitario che per primi danno il cattivo esempio nel rifiutare la vaccinazione, c’è poco da stare tranquilli.