MUSSOLINI: “SONO UN COMANDANTE. ALTRI GIOCANO A FARSI CHIAMARE CAPITANO”

Caio Giulio Cesare Mussolini, pronipote di Benito Mussolini, cugino della già nota Alessandra, è stato candidato nella circoscrizione Sud per Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni alle elezioni Europee. 

Mussolini, il Suo cognome La precede. Se dovesse mettere su una bilancia i pro e i contro del Suo cognome in relazione a quanto abbia influenzato la Sua vita, da che parte penderebbe la bilancia?
Sono fiero di essere Mussolini. Sono il primo figlio del primo figlio del primo figlio del Duce. Non l’ho mai nascosto. Di certo nella mia vita non mi ha mai procurato alcun vantaggio. Né lavorativo né economico.

Ci raccontano Lei ami farsi chiamare Comandante Mussolini. Pensa questo soprannome possa strappare qualche voto al più noto Capitano leghista? 
In realtà mi chiamano Comandante perché sono un Ufficiale di Marina in congedo. Sono veramente un Comandante. Altri giocano a farsi chiamare Capitano: è marketing.

Sappiamo che è stato in Italia Ufficiale di Marina, nel corpo dei sommergibilisti. Ha lavorato quindi come manager per Oto Melara, fino al trasferimento negli Emirati Arabi Uniti dove è diventato manager di un’azienda produttrice di sottomarini e camere iperbariche. Una vita piena di successi professionali. Perché ha scelto di dedicarsi alla cosa pubblica?
Perché ho sempre servito l’Italia, da Ufficiale di Marina prima e da manager di una grande azienda italiana, poi. Oggi vorrei continuare a servire il mio Paese a Bruxelles. Ancora una volta fuori casa.

L’Alto Adige è particolarmente sensibile al suo cognome. Nel sud Italia la Sua candidatura risulta sicuramente più efficace. Se avesse candidato in Südtirol, la storia avrebbe sicuramente coperto nel dibattito qualsiasi Sua qualità professionale o personale. Lei personalmente è mai stato nella nostra terra?
Certamente, ed è una terra che mi sta molto a cuore. Una terra molto bella, punto di incontro tra due culture diverse, che in qualche modo riescono a convivere dopo secoli di scontri.

Cosa vuole portare e come vede il futuro dell’Europa?
Voglio portare più Italia. La nostra vecchia classe dirigente non ha saputo tutelare l’interesse nazionale italiano, a differenza di Francia e Germania. L’Europa non è un soggetto politico, ma solo un campo di gioco, dove far valere i propri interessi. Lo hanno capito tutti, tranne la Sinistra italiana.

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