Brilla la stella di Lucio Topatich nel ricordo di Gino Pasqualotto

Dal 2015 il suo nome figura non a caso nella IIHF Hall of fame. Nato a Gallio il 19 ottobre 1965 il “Falco”, come era stato soprannominato, è considerato tra i più forti giocatori italiani di hockey di sempre. Nelle scorse settimane a Milano, presso la sede della Federazione italiana sport ghiaccio è arrivato il più alto ed importante riconoscimento sportivo individuale a cui possa ambire un atleta italiano. Dalle mani del presidente del CONI, Giovanni Malagò, e da quelle del presidente della FISG, Andrea Gios è stata consegnata a Lucio Topatigh la medaglia d’oro al valore atletico.  25 anni di grandi successi, più di mille partite tra Asiago, Bolzano, Milano e gli impegni con la Nazionale. Sette scudetti vinticinque con il Bolzano, uno con l’Asiago, uno con i Devils Milano, due  Coppe Italia, una Supercoppa italiana, più volte capocannoniere del campionato di serie A. 14 le sue partecipazioni ai Mondiali, 4 le Olimpiadi: una vera leggenda. Il legame con Bolzano, con la Città, con i suoi compagni di una vita resta epidermico. Se si pensa alla storia dell’ HCB e dei suoi momenti gloriosi tra i primi nomi che balzano in mente quando si parte con lo snocciolare aneddoti, ricordi ed emozioni, il nome di Lucio Topatich è sempre lì, ricorrente ai primissimi posti. Il suo legame speciale con l’ indimenticabile Gino Pasqualotto e il ricordo sempre vivo per quell’ amico fraterno che non c’è più oggi riaccende la commozione,  perché Lucio ha voluto dedicare a Gino l’ importante riconoscenza sportiva assegnata. “Gino, per me, era come un fratello, vorrei dedicare questo premio a lui, scomparso troppo in fretta il 20 giugno di due anni fa, era un amico fraterno e un giocatore straordinario”. Poche parole, profonde di significato Lucio Topatigh, ha finalmente ricevuto la riconoscenza che tutti si aspettavano ma simbolicamente con questo gesto il premio lo ha voluto condividere con Gino.