Il 15 ottobre, anche in Alto Adige scatterà l’obbligo per ogni lavoratore – autonomo o dipendente, nel pubblico e nel privato – di essere in possesso del green pass. Questa settimana l’assessore provinciale Widmann ha messo le mani avanti: riuscire ad organizzare adeguatamente i test per 50mila persone tra non vaccinati e non guariti sarà impossibile. Dire semplicemente che non possiamo farlo è però troppo semplice. Non può essere che lavoratori e imprese vengano messi in crisi solo perché l’assessore competente ritiene di non essere in grado di adempiere ai suoi doveri.
L’obbligatorietà del green pass introdotta dallo Stato a partire dal 15 ottobre, impone che il nostro sistema sanitario arrivi preparato all’appuntamento. “Sono mesi che sostengo che le farmacie, i medici di base e le istituzioni mediche (studi associati, cliniche private, ecc.) devono essere maggiormente coinvolti nelle campagne di test e che devono essere messi a disposizione risorse sufficienti. Se la Provincia investe, sarebbe anche possibile trovare farmacie che già dalle 6 del mattino comincino a testate le persone, prima che vadano al lavoro. Inoltre, sarebbe importante riconoscere i test degli anticorpi come prova dello stato di guarigione”, conclude il dottor Franz Ploner consigliere del Team K.
Il Team K chiede quindi all’assessore Widmann che la capacità di testare sia aumentate per poter testare tutti i lavoratori e le lavoratrici che ne abbiano necessità. “La Provincia ha il dovere di garantire i test per tutti. Azienda sanitaria, in collaborazione con farmacie e medici di base, Croce Rossa e Bianca, deve programmare il fabbisogno e allestire sufficienti punti per i test che si aggiungano all’offerta già esistente”, sottolinea il dott. Franz Ploner.
Foto. Franz Ploner, Team K