Bolzano. Centro distribuzione pasti ai Piani e logistica, CNA e Caritas chiedono aiuto al Comune

Incontro con l’assessore Andriollo. Gli artigiani del consorzio Calabrini preoccupati per la parte organizzativa: “L’area non è adatta ad accogliere un centinaio di persone durante la giornata con aziende che lavorano a pieno regime”. Tra le soluzioni analizzate quella di posticipare la distribuzione dei pasti quando le ditte sono chiuse 

Il portavoce delle attività produttive del consorzio Calabrini Paolo Lazzarin, il presidente di CNA Trentino Alto Adige Claudio Corrarati, il consulente legale di CNA Giovanni Polonioli e il direttore della Caritas altoatesina Paolo Valente si sono seduti ieri, 7 dicembre, intorno ad un tavolo, insieme all’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Bolzano Juri Andriollo e al direttore di ripartizione Servizi alla Comunità Locale Carlo Alberto Librera, per discutere della nuova sede del centro distribuzione pasti “Santa Chiara” che la Caritas intende avviare in via Macello 63, a Bolzano, presso il consorzio dei Piani che ospita numerose attività produttive.

Dopo il cambio di destinazione d’uso approvato dal Comune, i lavori nei locali di proprietà della Caritas sono stati avviati. L’apertura del centro è prevista per fine marzo 2022. Gli artigiani sono preoccupati e lo hanno ribadito oggi al tavolo.

I nostri timori sono di tipo organizzativo – ha affermato il portavoce Lazzarin – e ci sarebbero anche se venisse aperto un cinema. Un numero così alto di utenti, si parla di un massimo di 98 persone, dovrebbe frequentare un’area che di fatto si presenta come un vero e proprio imbuto. Questo aspetto ci preoccupa molto, visti i numerosi mezzi che a ogni ora transitano per il consorzio”.

Una questione di sicurezza dal punto di vista logistico sul quale hanno concordato anche il presidente regionale di CNA Claudio Corrarati e il direttore della Caritas diocesana Paolo Valente che hanno fatto fronte compatto nel chiedere un impegno, in questo senso, al Comune. L’assessore Andriollo da parte sua ha garantito che analizzerà la situazione anche con la polizia municipale. Nel corso dell’incontro, dall’esito costruttivo, è stato affrontato uno dei punti cruciali ovvero quello degli orari della distribuzione dei pasti prevista a partire dalle ore 17.

CNA e gli artigiani hanno chiesto di poter posticipare l’inizio dell’attività di distribuzione alle 18.30/19 in modo da evitare che il transito di persone avvenga in uno degli orari di punta delle attività produttive con il rientro dai cantieri e il ritiro dei mezzi dalle officine. Caritas si è detta disposta a rivedere questi orari e a sensibilizzare e formare gli utenti del servizio affinché si muovano in sicurezza nello spazio angusto disponibile per raggiungere i suoi locali. “Al servizio si accederà solo tramite una tessera e il nostro obiettivo è quello di ridurre gli utenti ad un numero massimo di 50/60”, ha assicurato il direttore di Caritas Paolo Valente.

CNA e Caritas sono concordi nell’affermare che il capoluogo altoatesino ha necessità di una politica dell’accoglienza più lungimirante, che non sia fatta solo di soluzioni tampone. Necessità che anche la Provincia non può più ignorare.

“Fatte salve le ragioni delle nostre aziende sul merito della sicurezza e della gestione condivisa di spazi produttivi con altre attività, imprese che dimostrano ancora una volta un grande senso di responsabilità nell’affrontare ogni tema con il dialogo ed il confronto, CNA come sempre resta impegnata nel trovare soluzioni condivise e che tengano conto sia delle necessità dell’economia cittadina che dell’esigenze dei più deboli – così in conclusione Corrarati che aggiunge: “È dal dialogo, dalla capacità di ascolto, dal saper trovare insieme le soluzioni migliori, che partono anche possibili nuove opportunità perché aziende e persone bisognose possano anche incontrarsi in progetti condivisi e comuni per possibili ed eventuali  inserimenti lavorativi nel tessuto economico di persone che si trovano in significative difficoltà”.