In Cina accade da anni. Tutti abbiamo immaginato, almeno una volta, di fare un pisolino durante le ore di lavoro, magari subito dopo la pausa pranzo. Li usa anche Google. “Nessun posto di lavoro è completo senza una capsula del sonno”, ha detto il vice presidente dei servizi sul posto di lavoro di Big G. In un Paese, la Cina, dove la competizione è molto alta e occorre rispettare rigorosamente le scadenze, capita che i dipendenti si fermino a dormire direttamente in ufficio. Ma per combattere i ritmi di lavoro serrati e lo stress fermarsi a dormire in ufficio non è certo la soluzione migliore. Avere però la possibilità di riposare un po’ per poi riprendere a lavorare può fare la differenza. E oggi per dormire in ufficio ci sono le capsule per il sonno. Sono poltrone ipertecnologiche dotate di schermo regolabile per isolare la parte superiore del corpo, che resta così protetto da una specie di “capsula”, appunto. All’interno, una musica ci aiuterà a rilassarci. Inoltre, la copertura protegge dalla vista altrui il volto e parte del busto ed è funzionale alla tutela della nostra privacy. Del resto, chi vorrebbe essere visto mentre dorme sul posto di lavoro? “Tutto è cominciato nel 2003, perché abbiamo iniziato a vedere la gente addormentarsi al lavoro, in treno, in ogni luogo”, si legge sul sito ufficiale. “Alcuni hanno ammesso di svignarsela in bagno, in una macchina parcheggiata o in un sala conferenze non utilizzata per approfittare di un riposino. Ecco perché abbiamo creato EnergyPod: la prima sedia al mondo progettata specificamente per il pisolino sul posto di lavoro”. Somigliano un po’ a delle capsule da film di fantascienza e permettono di programmare la durata di ogni sonnellino. Il timer posto all’esterno della capsula permetterà ai colleghi bisognosi di un po’ di riposo di verificare quanto tempo manca al vostro risveglio. Gli EnergyPod sono ormai installati in centinaia di uffici, ospedali, università e palestre in tutto il mondo.
Un Energy Pod costa 15mila euro: ma l’azienda ne guadagna, con dipendenti più felici, riposati e produttivi. Per valutare il risultato è sufficiente registrare i dati di utilizzo raccolti dal dispositivo. È provato che sia sufficiente un breve “pit stop” di 15-20 minuti per aumentare il benessere e la produttività dei lavoratori. Inoltre sembra migliori l’umore, la creatività e l’apprendimento. E noi siamo pronti?