Bolzano. Origine delle materie prime nei menù, molto preoccupati i ristoratori

Un disegno di legge che porterebbe aggravi economici e burocratici ai gestori dei ristoranti. Questo in sintesi il giudizio del consiglio direttivo della categoria dei pubblici esercizi riunitosi mattina nella sede di Confesercenti in via Roma a Bolzano si è riunito il consiglio direttivo della categoria dei pubblici esercizi per discutere della legge provinciale che obbligherebbe all’esposizione dell’origine di carne, latte e uova nei menù o all’interno dei ristoranti. Presenti Elio Simoni (Tortuga) Andrea Vinante (Charro’s), Ivan Waldner (Casa al Torchio) e Luca Bonato (Romagnolo). A coordinare l’incontro la funzionaria responsabile della categoria Elke Moeltner. La prima azione è stata chiedere un immediato incontro con l’assessore provinciale Arnold Schuler per esporre le criticità senza escludere possibili forti azioni di protesta in futuro.
L’applicazione della norma strutturata dal Bauernbund con l’appoggio dei Verdi,creerebbe non pochi problemi nel workflow quotidiano dei locali.  – Significa svegliarsi un’ora prima e lavorare all’elenco della provenienza dei prodotti tutti i giorni” spiegano. “Non è nemmeno semplice essere precisi perché spesso le bolle o le etichette forniscono un’indicazione estremamente generica. Per esempio l’etichetta può tranquillamente riportare solo Ue in alcuni casi. Che si fa? Si contatta i produttori chiedendo lumi sul luogo specifico senza che siano minimamente obbligati a dircelo?.È la sintesi dell’incontro.
La prossima seduta del consiglio provinciale che discuterà la legge dopo la sospensione di febbraio sarà tra il 7 e il 10 marzo. “Prima di allora – continuano gli esercenti – vorremmo discutere faccia a faccia con l’assessore e porre anche a lui le nostre riflessioni. Non possono calare dall’alto delle norme così impattanti sul nostro lavoro. In caso di mancato ascolto siamo anche pronti a promuovere uno sciopero delle forniture altoatesine. Compatti e decisi.”

Foto. Consiglio direttivo dei pubblici esercenti.