Uil Scuola Trentino Alto Adige: “Bene l’alfabetizzazione digitale già alla scuola primaria”

Molto significativo il caso del bambino bolzanino che ha salvato il padre colpito da un infarto mentre stava guidando, vicenda che ieri è balzata su innumerevoli giornali e televisioni nazionali oltre che locali. Lo strumento che ha consentito la realizzazione di questa straordinaria vicenda è stato l’uso appropriato dello smartphone che il piccolo ha sfilato dalla tasca del genitore componendo poi il numero di emergenza 112.
“Mi ha molto colpito quanto accaduto – commenta il segretario regionale della Uil Scuola Marco Pugliese – e vanno fatti i complimenti ai genitori per l’educazione che hanno dato a loro figlio sull’utilizzo dei device elettronici.”
A volte le storie a lieto fine possono portare stimoli nuovi molto interessanti. Tant’è che Marco Pugliese chiede di rafforzare i percorsi strutturati per imparare ad utilizzare lo smartphone correttamente e in situazioni di emergenza. “La storia del bimbo di sette anni che a Bolzano ha salvato il padre ci insegna che è il momento giusto per implementare il corso”
Un altro passaggio della vicenda, inoltre, ha colpito Pugliese. “Ho letto che il bambino ha imparato tutto questo esclusivamente dai genitori – afferma Pugliese – senza averne mai parlato a scuola. Forse è davvero il caso di aprire una riflessione ulteriore su questo aspetto. Troppo spesso l’intera struttura didattica aspetta per affrontare l’educazione digitale con gli studenti ma sono già previste delle agende di alfabetizzazione con inizio durante la seconda classe della primaria. Ormai i nostri figli hanno dimestichezza con i device digitali sin da età tenerissime: una statistica calcola che in Italia il 70% degli under 12 ha un contatto frequente con questi strumenti. Percorsi specifici con tablet forniti dalle scuole per non creare differenze possono essere molto utili anche in Alto Adige dove abbiamo una digitalizzazione a macchia di leopardo ma comunque molto diffusa anche tra giovanissimi e bambini.

Immagine. Bimba che riflette davanti al computer