Il presidente Corrarati: “L’astensionismo, la riduzione del numero di consiglieri di madrelingua italiana e il risultato poco soddisfacente dei rappresentanti del mondo economico sono tre fattori su cui riflettere. L’economia ha bisogno di una visione unitaria che si traduca nella costituzione di un unico assessorato”.
“Con una percentuale che sfiora il 30%, quello del non-voto è il secondo partito della nostra provincia. Una tendenza che come CNA e mondo economico avevamo avvertito ed è per questo che, nei giorni precedenti al voto, abbiamo lanciato un appello unitario da parte di tutte le categorie economiche. La politica dei prossimi anni deve partire da qui, dal ricostruire un rapporto tra cittadini e politica oggi deteriorato”. Il presidente di CNA Trentino Alto Adige Claudio Corrarati analizza i risultati del voto di domenica. Accanto all’astensionismo, a destare preoccupazione sono altri due esiti: la riduzione della rappresentanza del mondo linguistico italiano e la presenza in consiglio provinciale di un numero esiguo di rappresentanti del mondo economico. “Crediamo – prosegue Corrarati – che aldilà dei numeri, nella formazione della nuova giunta non si potrà non tenere conto di questi due aspetti. Il gruppo italiano rappresenta il 25% della popolazione e merita la giusta rappresentanza politica nel prossimo esecutivo. Per quanto riguarda il mondo dell’economia sotto rappresentato in consiglio pensiamo che serva un forte progetto di sviluppo unitario. Troppo spesso, anche nel passato recente, si sono fatti gli interessi dell’una o dell’altra categoria. Oggi per affrontare le sfide che abbiamo davanti, a partire da quella della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, siamo convinti – conclude Corrarati – che debba esserci una regia unica, un assessorato, che si faccia carico di una visione complessiva dell’economia del futuro della nostra provincia”.
Foto, Claudio Corrarati, presidente CNA Trentino Alto Adige