Tra gli animali singolari che una clinica specializzata può curare rientrano a pieno titolo anche le carpe Koi. Per etologia, valore e simbologia è difficile, chiaramente, assimilarle a qualsiasi altro pesce comune. La carpa Koi, infatti, viene considerata nella cultura nipponica (e per estensione in molte parti del mondo) un portafortuna e presagio di prosperità. Si tratta, oltretutto, di animali particolarmente confidenti che tendono ad avvicinarsi all’uomo in acqua (lo fanno per cercare cibo). Così curarle diventa un’esperienza particolare. Come racconta il dottor Stefano Capodanno della struttura Südtirol Exotic Vets in via dei Vanga a Bolzano. “Siamo andati a visitare una carpa che vive in un laghetto ornamentale a Caldaro. Ovviamente a domicilio per motivi logistici e per evitare di stressare troppo l’animale. All’analisi presentava varie ferite e un generale senso di abbattimento con mancanza di appetito. Immediatamente abbiamo constatato delle lesioni cutanee con pinne sfrangiate. Il sospetto, dunque, era quello di una patologia batterica o di altra natura da approfondire”.
La verifica, quindi, è stata affidata ad un esame al vetrino delle lesioni della mucosa che ricopre il corpo del pesce e di un nodulo. “Si è vista la presenza di protozoi (che sono parassiti) e di un’infezione batterica probabilmente secondaria”. È stato possibile, a quel punto, mettere a punto una terapia. “La carpa è stata isolata e sottoposta a antibiotico e, contestualmente, trattamento anti parassitario. Sette giorni dopo ha avuto uno shock con galleggiamento non corretto ma la terapia d’emergenza l’ha rimessa in sesto anche da questo inconveniente. Può capitare quando l’animale è sottoposto a numerosi stress. Oggi si è completamente ristabilita e il proprietario l’ha reinserita con gioia nel laghetto dove viveva”.