Per il segretario della categoria dei pensionati Cgil/Agb, Alfred Ebner, anche se per la città di Bolzano il tasso d’inflazione tendenziale a ottobre è sceso all’2,4%, “i cittadini con i redditi bassi, tra cui moltissimi pensionati, sono comunque penalizzati”, visto che rimangono alti i prezzi per il carello della spesa e per i servizi sanitari e dei trasporti.
“Sono soprattutto gli alimentari – continua il sindacalista – a pesare sui percettori di pensioni basse. Sono questi i consumi maggiori dei cittadini anziani e dei cittadini con redditi insufficienti. Quasi la metà delle nostre pensioni sono sotto i 1.000 euro lordi e una spesa imprevista mette a rischio il bilancio familiare”. Secondo Ebner, le numerose risorse stanziate a livello locale dalla mano pubblica, non risolvono il problema in maniera strutturale, dal momento che si tratta di prestazioni assistenziali: “Da qui nasce la nostra richiesta di una politica dei redditi che salvaguardi il potere d’acquisto di salari e pensioni. Rivendicazione che rimane tutt’ora valida anche con un’inflazione in controtendenza e che porteremo avanti con le due giornate di sciopero indette da Cgil e Uil il 17 e il 24 novembre”.
Il sindacato ricorda poi che anche per il 2024 si utilizzano i pensionati come una sorta di bancomat per le casse dello Stato. “Questo vale per le pensioni in essere, adeguate in modo penalizzante oltre 4 volte il minimo, ma soprattutto per chi si accinge ad andare in pensione, a partire da quota 103 con l’importo calcolato per intero con il sistema contributivo. Il sistema penalizzerà poi in maniera ancora più consistente una larga fetta di dipendenti pubblici con un cambio di regole sfavorevoli relative all’ammontare della pensione. Lo Stato farebbe bene a cercare le risorse dove ci sono realmente: dagli extraprofitti di alcuni settori economici alla lotta serrata all’evasione”, conclude in una nota il segretario del sindacato dei pensionati.
Foto, Alfred Ebner