Laives, il PD respinge Bolzano: “No a nuove aree, non abbiamo nemmeno le infrastrutture per quelle costruite”

Il PD di Laives respinge la richiesta del sindaco di Bolzano Caramaschi allineandosi all’assessore Fattor: “Il capoluogo ha spazi dove costruire”. Attacco all’attuale amministrazione: “Contenti che riconoscano l’arrivo di molte nuove famiglie. Ora, forse, si occuperanno anche delle infrastrutture”.

La proposta del sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi unisce il fronte politico di Laives: “La città non può supplire alle emergenze abitative del capoluogo che avrebbe spazio nel suo verde agricolo per costruire nuove zone residenziali”. Anche il PD di Laives, dunque, fa scudo come già chiarito dal vicesindaco facente funzioni Giovanni Seppi. Ci sono, però, dei distinguo e delle criticità attuali che emergono dalle stesse affermazioni dell’amministrazione. “Inutile girarci intorno – interviene Mauro Mazzio – l’assessore Stefano Fattor ha ragione quando afferma che Bolzano le sue soluzioni le avrebbe. A Laives si sta costruendo molto, si è costruito molto e c’è ancora cubatura disponibile. Non si capisce perché si dovrebbero individuare nuove aree. Siamo contenti, semmai, che finalmente il vicesindaco si sia accorto di quanto andiamo dicendo da tempo: i nuovi arrivi a Laives sono stati tantissimi e il Comune ha fatto molto poco a livello di infrastrutture e servizi. Senza dimenticarci delle scuole dove abbiamo visto solo proclami e nemmeno un euro programmato”. Il Documento Unico di Programmazione del Comune di Laives, d’altronde, parla chiaro: “Non ci sono fondi per nessuna delle infrastrutture di cui parla Seppi. Fanno eccezione solo i lavori su via Vurza e la strada per il Seit. Questo i cittadini lo devono sapere. Significa che non hanno pianificato di intervenire su questi aspetti nel prossimo triennio e che la rincorsa di cui parla nemmeno è partita”.

“Non possiamo tornare agli anni ‘70” il commento lapidario di Alberto Magnanini. “Allora abbiamo dovuto supplire alle mancanze di Bolzano e la costruzione folle di quegli anni ha costretto la città ad affannose corse per dare servizi ai cittadini”. Allineato anche Andrea Spinelli: “Aggiungere ulteriori problemi senza alcuna contropartita non ha senso”.