Primo appuntamento a Trento con la Stagione Regionale Contemporanea, la programmazione realizzata in collaborazione tra il Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento e il Teatro Stabile di Bolzano.
Venerdì 26 e sabato 27 gennaio (ore 20.30) sul palco del Teatro SanbàPolis andrà in scena Il Terzo Reich, installazione firmata dal pluripremiato regista italiano ROMEO CASTELLUCCI (tre volte Premio Ubu e Leone d’oro alla Carriera nel 2013 alla Biennale di Venezia, solo per citare alcuni riconoscimenti), con i suoni composti da Scott Gibbons. Una produzione Societas.
L’installazione di Castellucci si basa sulla rappresentazione spettrale di tutti i nomi: una sequenza della totalità dei sostantivi del vocabolario italiano proiettati uno a uno, che rappresentano potenzialmente tutti gli oggetti della realtà dotati di un nome.
La velocità di sequenza è commisurata alla capacità retinica e mnestica di trattenere una parola che appare nel baleno di un ventesimo di secondo.
Si tratta quindi di comprimere lo sguardo sul punto critico di fusione, poco prima della perdita dell’aggancio percettivo, nello sfarfallamento che sfugge alla netta distinzione dei singoli termini. Il frenetico e liminale susseguirsi delle parole fa sì che alcune di esse rimangano impresse nella corteccia visiva di ciascun spettatore; altre – la maggioranza – andranno perse.
«Lo spettatore, esposto a questo trattamento, subisce così la parola umana sotto l’aspetto della quantità. Non il ‘cosa’, ma il quanto. L’affastellarsi frenetico delle nominazioni non lascia nessuno spazio alla scelta o al discernimento. Il nucleo del linguaggio ritorna al rumore bianco, che riporta al caos. – spiega la compagnia – Il Terzo Reich è l’immagine di una comunicazione inculcata e obbligatoria, la cui violenza è pari alla pretesa di uguaglianza. Qui, il linguaggio-macchina esaurisce interi ambiti di realtà, là dove i nomi appaiono uguali nella loro serialità meccanica, come fossero i blocchi edilizi di una conoscenza che non lascia scampo. Ogni pausa è abolita, occupata. La pausa, cioè l’assenza delle parole, diventa il campo di battaglia per l’aggressione militare delle parole, e i nomi del vocabolario così proiettati, sono le bandiere piantate in una terra di conquista».
Precede la proiezione un’azione simbolica in cui una performer darà vita a un cerimoniale di “accensione” del linguaggio. Il suono che accompagna l’installazione, composto da Scott Gibbons, sarà apodittico.
Si informa che l’installazione presenta audio a volumi elevati e immagini ad alta frequenza che sono sconsigliate a chi è affetto da epilessia e a persone foto-sensibili. L’installazione è sconsigliata ai minori di 12 anni.
Prossimi appuntamenti
Dopo aver fatto tappa a Bolzano (Teatro Studio) il 5 e 6 febbraio con Le Serve di Jean Genet (tra le interpreti ci sarà anche Eva Robin’s), la Stagione Regionale Contemporanea tornerà al Teatro SanbàPolis di Trento il 9 febbraio con la grazia e il virtuosismo della danzatrice londinese Yinka Esi Graves, impegnata con The disappearing act, il suo primo spettacolo da solista (in scena anche l’11 febbraio al Teatro Studio di Bolzano).
Informazioni
Biglietti disponibili in prevendita online su www.boxol.it/centrosantachiara/it oppure presso le biglietterie dell’Auditorium S. Chiara e del Teatro Sociale.
Per maggiori informazioni visitare il sito www.centrosantachiara.it o chiamare il numero verde 800013952
Foto/c-Lorenza Daverio