«Chiediamo al governo italiano di compiere ogni ulteriore sforzo perché Ilaria Salis possa scontare in Italia la custodia cautelare come previsto dalla normativa europea, anche con misure alternative alla detenzione in carcere cui è sottoposta in Ungheria». Questa la comunicazione di Bo Guerreschi, presidente di “bon’t worry”, Organizzazione non governativa internazionale che tutela i diritti dei detenuti e delle vittime di violenza. «Ci confortano le prime iniziative del ministero degli Esteri. Chiediamo – aggiunge Guerreschi – che tutte le istituzioni pubbliche, compresi i Consigli comunali, si determinino, sull’esempio dell’assemblea consiliare di Milano, affinché vengano rispettati i diritti di Ilaria Salis. Continueremo a batterci per la causa e perché al più presto siano verificate le condizioni della detenzione di questa donna in Ungheria. Auspichiamo – conclude Guerreschi – che anche il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, affronti il caso in argomento con il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, a margine del vertice straordinario dei leader degli Stati europei, previsto per il prossimo giovedì».
Foto. Bo Guerreschi