Sostegno, la Uil Scuola Rua boccia le cattedre miste

La proposta viene bocciata anche a livello locale dalla Uil Scuola Rua: “La specializzazione per il sostegno agli alunni con disabilità è un valore importante e non si comprendono le modalità organizzative”.

“Docenti che si occupano sia della propria disciplina che del sostegno? Non è la soluzione. Il nostro sistema di inclusione è un esempio in Europa. Non si capisce perché modificarlo”. A dichiararlo è il Segretario generale della Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile che si esprime così in merito alla proposta delle cattedre miste.

“È necessario specializzare più docenti per coprire tutti i posti vacanti, per assicurare più continuità agli alunni con disabilità – afferma il Segretario – Nelle università andrebbe abolito il numero chiuso e stabilito un collegamento tra posti disponibili e reale fabbisogno”.

Una presa di posizione che è anche locale con le parole del segretario regionale Marco Pugliese: “Siamo allineati con il sindacato nazionale che ha respinto l’idea delle cattedre miste – afferma -. Non servono annunci estemporanei, ma bisogna incontrarsi per ragionare nel dettaglio soprattutto su temi fondamentali, quale quello degli alunni con disabilità”.

“Ci sono persone che hanno investito nella formazione e nella specializzazione come insegnanti di sostegno e ne va tenuto conto – ricorda Pugliese – Non si può ridimensionare tutto questo con un colpo normativo”.

La stessa formazione ha una sua dignità autonoma che va difesa. “Essere specializzati è una battaglia didattica precisa. Anche qui non possiamo permetterci di banalizzare il percorso perché ne va della qualità di questo tipo di insegnamento e chi lavora nella scuola sa quanto sia importante. Chi conosce il nostro ambiente rimane giustamente stranito di fronte a proposte che promulgano un sostanziale minestrone dove docenti formati per una disciplina vengono spostati anche su altro quando ci sono degli specializzati che sanno svolgere egregiamente questa professione”.

La collaborazione dei docenti di sostegno con quelli della materia esiste già – afferma il Segretario – non c’è bisogno di inventarsi cattedre miste, con una parte dell’orario di servizio su posto disciplinare e una parte su posto di sostegno. A risentirne sarebbe sicuramente la qualità dell’insegnamento. La compresenza fra i due insegnanti è il vero successo formativo per l’alunno con disabilità e non ci può essere interscambiabilità.

“Sarebbe meglio parlarne prima con i sindacati e con chi la scuola la conosce bene”, conclude il Segretario regionale.