19 marzo 2024, coinvolgere maggiormente i papà nel ruolo di genitore

Bolzano, Alleanza per le famiglie, Il Melograno – Centro Informazione Maternità e Nascita e Aied lanciano un appello alla politica affinché con misure concrete si promuova un maggior coinvolgimento della figura maschile sia nel lavoro di cura svolto come professione, sia in quello di genitore.

In occasione della festa del papà l’Alleanza per le famiglie insieme all’associazione Il Melograno – Centro Informazione Maternità e Nascita e al consultorio Aied saranno presenti in piazza Magnago a Bolzano dalle ore 14.00 per attirare l’attenzione del Consiglio provinciale, ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica, sul tema della parità di genere nel lavoro di cura.

Le associazioni promotrici dell’iniziativa porteranno all’attenzione della politica e della società il fatto che i lavori di cura sono ancora appannaggio delle Immaginedonne e per raggiungere una vera equità di genere sarebbe opportuno agire su due fronti. Da un lato, per aumentare il coinvolgimento dei papà nel loro ruolo genitoriale, sarebbe opportuno rafforzare i congedi parentali, dall’altro sarebbe opportuno promuovere che un maggior numero di uomini si occupino della cura a livello professionale.

Lo scorso 23 febbraio durante una conferenza stampa è stata presentata l’iniziativa denominata #NONBASTA #ESREICHTNICHT per il rafforzamento dei congedi parentali. La proposta elaborata da Il Melograno e supportata dall’Alleanza per le famiglie e dall’Aied, ha l’obiettivo di intraprendere un percorso che estenda il congedo obbligatorio di paternità a tutti i contribuenti, allungandone la durata a 40 giorni, poiché gli attuali 10 giorni non sono sufficienti. La presenza del padre nelle prime settimane di vita favorisce infatti la creazione di un legame più profondo con il proprio figlio e questo facilita l’assunzione di responsabilità nella cura anche nei mesi successivi e nel futuro. Inoltre si ritiene necessario un aumento della retribuzione dei sei mesi di congedo facoltativo (tre mesi per la madre, tre mesi per il padre) alzandola dal 30 all’80%. Una misura di questo genere favorirebbe l’equità fra i generi, rendendo realistica la possibilità che un padre fruisca effettivamente del suo diritto al congedo parentale facoltativo. Una retribuzione maggiore inoltre disincentiverebbe le dimissioni materne nel periodo dopo la nascita e allo stesso tempo sosterrebbe l’equità di trattamento sul luogo di lavoro di dipendenti donne e uomini.
Per quanto riguarda il secondo aspetto, ossia il lavoro di cura come professione, basti pensare che nelle strutture d’accoglienza dell’infanzia gli uomini sono ancora una rarità; sarebbe ora di uscire dallo stereotipo culturale e storico che ha contraddistinto l’educazione dei bambini e dei giovani per quanto riguarda la differenziazione dei ruoli tra generi. Una presenza più significativa di uomini nelle strutture educative valorizzerebbe le diverse individualità degli individui e dal punto di vista educativo e pedagogico offrirebbe al bambino l’opportunità di sperimentare nuove dinamiche relazionali grazie ad un’equipe educativa mista.

Immagine. Papà e mamma, genitori con gli stessi impegni