ESCLUSIVO. Le domande senza risposta: il report sulla mortalità totale in eccesso in Italia

Come reazione al muro di silenzio degli organi preposti, che rifiutano spiegazioni e risposte a qualsiasi interrogativo inerente l’entità dell’eccesso di mortalità generale, l’associazione Umanità e Ragione ha prodotto un nuovo report: ‘Mortalità totale in eccesso in Italia – anni 2021, 2022 e I° semestre 2023’, in cui vengono confrontati dati nazionali e regionali. Stando ai risultati, non sembra sia andato tutto bene, come invece amava ripetere qualcuno, alla tv. Nella premessa all’imponente lavoro -pubblicato ieri- si legge: ‘Il presente studio si pone l’obiettivo di approfondire l’indagine sulla mortalità in eccesso registrata in Italia negli anni post-pandemici, già oggetto del Report “Mortalità totale in eccesso anni 2021 e 2022 – Dati ufficiali dall’Italia e dal mondo” pubblicato il 07 aprile 2023. In considerazione dell’assenza di risposte ai quesiti formulati agli Enti istituzionali destinatari del precedente studio, con particolare riferimento al rilascio delle informazioni sulle cause dei decessi registrati in Italia e sullo status vaccinale dei deceduti, si è proceduto ad un’analisi più approfondita, con un focus regionale sui dati della mortalità ed un raffronto per ciascun territorio con le informazioni sulla campagna vaccinale pubblicate dal Ministero della Salute. Lo scopo di questo raffronto non è quello di affermare una correlazione certa tra i due fenomeni, ma di far comprendere agli interlocutori istituzionali l’importanza del rilascio dei dati già richiesti, anche ai fini della tutela della salute dei cittadini, ponendo in evidenza la concreta ed effettiva sussistenza di ipotesi che gli Enti istituzionali seguitano a non voler considerare. A fronte di diverse spiegazioni del fenomeno dell’eccesso di mortalità, ormai acclarato e confermato anche dai predetti interlocutori, vi è un possibile fattore causale che seguita a non essere vagliato, nonostante gli unici dati certi resi pubblici dalle Istituzioni inducano a ritenere assolutamente necessario considerare anche tale possibilità. Il rilascio delle informazioni di dettaglio richieste è l’unico modo in grado di garantire l’individuazione certa delle cause scatenanti l’eccesso di mortalità registrato in Italia nel periodo considerato e, conseguentemente, di confermare o smentire le ipotesi prospettate sul fronte istituzionale e su quello privato‘. La ricerca dell’associazione si prefigge di documentare, attraverso dati istituzionali ISTAT, l’eccesso di mortalità in Italia dal 2021 al I° semestre 2023, mediante il raffronto con la media del periodo 2015-2019. Il lavoro ha coinvolto sei esperti indipendenti, tra cui ricercatori ed analisti, esperti di comunicazione ed epidemiologi, coordinati dall’avvocato Olga Milanese (presidente di Umanità e Ragione). Con quali modalità è stato condotto lo studio? “Sia le analisi nazionali che regionali includono il rilevamento dei dati sull’andamento della campagna vaccinale, tratti dal database fornito dal Ministero della Salute, che abbiamo poi raffrontato e sovrapposto ai dati sull’eccesso di mortalità in apposite slide”, risponde il legale. Che aggiunge: “La prima informazione rilevante che può essere ricavata da questo Report consiste nella circostanza che l’eccesso di mortalità più devastante ha interessato proprio la fascia della popolazione sottoposta all’obbligo vaccinale (over 50)”. Come evidenziato nella slide numero 6, nel biennio post pandemico (2021-2022), si registra un crescente eccesso di mortalità generale con picchi di oltre il 20%, per un totale di 131.295 morti in eccesso rispetto alla media 2015-2019. Entrando nei particolari, si evince che -si veda la slide numero 7- la quasi totalità di queste morti riguarda gli over 70: tali fasce di età rappresentano rispettivamente il 90% e il 100% nel 2021 e nel 2022, per un totale di 124.833 morti. Prosegue il legale: “Più in particolare, la categoria delle persone sottoposte a più dosi di vaccinazione (anziani e fragili) ha risentito di un eccesso di mortalità sensibile ed inatteso rispetto alle aspettative. Come, infatti, evidenziato anche nel precedente report, l’effetto “mietitura” (cd. harvesting) dovuto alla decimazione della popolazione di questa fascia della popolazione avvenuta nell’anno 2020 e l’asserita protezione conferita dalle vaccinazioni cui tale categoria è stata sottoposta avrebbero dovuto far registrare una diminuzione della mortalità in questa fascia negli anni successivi a quello pandemico”. C’è poi un elemento che desta ulteriore preoccupazione: “Altro dato di assoluto rilievo è l’evidente corrispondenza tra i picchi delle campagne vaccinali ed i picchi di eccesso di mortalità, verificatisi a distanza esatta di un anno dai mesi di vaccinazione più intensa (breve-medio termine). L’entità dell’eccesso corrisponde all’ampiezza della curva del picco vaccinale e tale fenomeno si ripete con le medesime modalità in tutte le Regioni italiane”. Nella slide numero 8 si legge, infatti, che l’analisi della mortalità generale mostra nel 2021 e nel 2022 eccessi in tutte le fasce di età over 50; l’eccesso di mortalità negli over 90 nel 2022 raggiunge il 49% e si mantiene elevato anche nel I° semestre del 2023. Nella slide successiva si sottolinea il fatto che le inoculazioni anti-Covid per gli over 80 sono cominciate a inizio 2021 e si sono prolungate anche nel 2023 per gli over 90, mentre nelle fasce più giovani si concentrano con due picchi tra aprile-luglio 2021 e dicembre-febbraio 2022. La slide numero 10 rivela che le inoculazioni si concentrano in due periodi: da aprile ad agosto 2021 e da dicembre 2021 a febbraio 2022 e che i picchi di mortalità generale in eccesso si registrano tra marzo e aprile 2021, a luglio e a dicembre 2022. “Anche l’apparente rientro della mortalità in eccesso registrato nei primi mesi del 2023 -continua l’avvocato Milanese- sembrerebbe avvalorare la tesi di un collegamento tra l’eccesso e la campagna vaccinale, in considerazione del quasi azzeramento delle percentuali di vaccinazioni nell’anno 2022 (nonostante l’obbligo generalizzato sui luoghi di lavoro), confermando, nel contempo, le tempistiche riscontrate dai confronti su menzionati. Come per il precedente report, questo studio serve a porre dubbi, vagliare ipotesi, ma soprattutto a sollecitare un confronto aperto e franco con gli organi istituzionali e ad ottenere il rilascio delle informazioni che ormai da tempo richiediamo, al preminente scopo di poter adottare le misure idonee ad arginare proficuamente il fenomeno, di dare risposte a coloro che hanno subito il dramma della perdita di un proprio congiunto e, non da ultimo, di conformare l’operato delle Istituzioni ai principi di trasparenza e correttezza, per i fini superiori di verità e giustizia, come si richiede in un Paese civile e democratico”. Proprio stamattina l’avvocato Olga Milanese ha inviato lo studio all’ISS, all’ISTAT e all’AIFA, nonché il FOIA a tutte le Regioni, allegando il report regionale con i dati e chiedendo il rilascio delle informazioni sui decessi.