Parità di genere, prevalgono ancora vecchi pregiudizi, più avanti le giovani generazioni

“Il tema della parità di genere viene spesso trattato ideologicamente e in modo strumentale. Ciò non deve accadere e la politica deve smetterla di dividersi e litigare” così l’assessore regionale Angelo Gennaccaro commentando l’indagine ASTAT svolta per approfondire le opinioni della popolazione rispetto alla questione.
“Spesso, quando si tratta questo tema, lo si fa per fini propagandistici, parlando soltanto di desinenze delle parole e senza andare al nocciolo della questione. E ciò porta 3 uomini altoatesini su 10 – così riporta l’indagine statistica – a considerare la parità di genere un tema non importante. Ma io mi metto nei panni di un padre e mi chiedo: voglio che mia figlia abbia realmente le stesse opportunità dei suoi compagni di classe maschi oppure no? Voglio che riesca a conciliare la possibilità di costruirsi una famiglia e quella di fare carriera, come possono fare i suoi compagni maschi oppure no?” domanda retoricamente Gennaccaro.
“I giovani su questo, infatti, sono più avanti: tant’è che solamente il 4% di loro ritiene che non sia un tema affatto importante. Si prenda quindi esempio dai giovani, perché hanno lo sguardo di chi vede che le cose possono cambiare e la mentalità di chi non è legato a retaggi culturali del passato” ancora Gennaccaro, che conclude: “Dalla politica devono arrivare le risposte, che siano concrete, coerenti nella vita di tutti i giorni e non solo nei messaggi trasmessi; che siano pragmatiche e non ideologiche. Ottant’anni fa le donne ancora non potevano votare, e i passi in avanti sono molti. Ma evidentemente c’è ancora strada da fare. Percorriamola insieme, trovando i punti comuni e non inutili e dannose divisioni”.
Secondo il rapporto ASTAT, per 87 donne su 100 la parità di genere è molto (52%) o abbastanza (35%) importante. Dato che scende a 70 su 100 per gli uomini (34% molto, 36% abbastanza). Tra gli under-40, l’82% lo ritiene un tema molto (48%) o abbastanza (34%) importante. Importante per il 78% nella popolazione tra i 40 e i 59 anni (42% molto, 36% abbastanza) e per il 77% in quella tra i 60 e gli 80 anni (39% molto, 38% abbastanza).

Foto. Angelo Gennaccaro