Grande sciagura nei Caraibi in seguito all’uragano definito Beryl, fenomeno meteorologico tuttora attivo nei Caraibi meridionali, passato dalla categoria 4 alla drammatica 5 della scala Saffir-Simpson, la massima e la più pericolosa. Siamo nel mare caraibico, in molte isole della zona fino al Messico meridionale è scattata l’allerta per i prossimi giorni.
Come informano le Autorità locali è estremamente raro un uragano così violento a luglio nelle Antille.
Ieri Beryl ha colpito duramente la terraferma investendo le isole Grenadine divise tra gli Stati di Saint Vincent e Grenadine e Grenada con venti a quasi 200 km/h.
L’uragano ha colpito duramente anche l’isola di Carriacou a nord del Venezuela. Il primo ministro di Grenada, Dickon Mitchell, ha riferito in conferenza stampa che una persona è morta a St. Vincent ma non è ancora in grado di dire se ci sono altre vittime perché le Autorità non hanno potuto valutare la situazione sulle isole di Carriacou e Petite Martinique, dove le comunicazioni sono state in gran parte interrotte. Il Primo ministro ha riferito, inoltre, che l’incantevole Carriacou è stata rasa al suolo in poco più di mezz’ora soltanto.
Si teme che il peggio non sia ancora passato e che Beryl rimanga vicino all’intensità di un uragano di alta intensità quando si sposterà nei Caraibi centrali e passerà accanto alla Giamaica, informa il National Hurricane Center.
Persino le Autorità messicane hanno iniziato a mettere in atto misure di prevenzione, incitando la popolazione alla massima cautela. “Quello che ci preoccupa è che i bacini sono già saturi. Con una minima pioggia, i fiumi si solleveranno”, comunica Cutberto Ruiz, capo della meteorologia presso l’agenzia di protezione civile di Oaxaca.