È stata inaugurata oggi a Palazzo Eccheli-Baisi di Brentonico la prestigiosa mostra “Impronte – Noi e le piante”, organizzata dall’assessorato alla cultura del Comune di Brentonico e dalla Fondazione Museo Storico del Trentino con il sostegno della Provincia autonoma di Trento, curata nella parte espositiva da Renato Bruni, docente di biologia farmaceutica.
Una location perfetta e ideale per approfondire i temi della contemporaneità: dal cambiamento climatico alla qualità dell’aria, dalla sostenibilità agricola alla gestione del verde urbano e forestale.
Il Parco del Monte Baldo è conosciuto fin dal Cinquecento come il “Giardino d’Italia” per la sorprendente ricchezza botanica, e ancora oggi il Monte Bando è un’eccellenza di biodiversità. A picco sul lago di Garda, è il primo Parco Naturale Locale del Trentino e vanta una diversità di ambienti naturali e seminaturali, straordinari per ricchezza floristica, faunistica e bellezza del paesaggio. Il Baldo infatti è da secoli luogo ideale di raccolta di specie officinali e di ricerche nel campo della botanica.
Un’opportunità preziosa per riflettere su temi cruciali come la sostenibilità e la biodiversità, attraverso un allestimento multimediale innovativo e coinvolgente, come sottolinea il commento della vicepresidente e assessore all’istruzione, cultura e sport, politiche per la famiglia, per i giovani e per le pari opportunità della Provincia, Francesca Gerosa a proposito della mostra: “La scelta di affrontare temi così rilevanti e urgenti attraverso tecnologie all’avanguardia è non solo lodevole, ma necessaria – secondo Gerosa – È essenziale che tutti noi, e in particolare i giovani, comprendiamo l’importanza della nostra relazione con il mondo naturale e le piante, e che siamo consapevoli del ruolo cruciale che esse svolgono nella nostra vita quotidiana e nella salute del nostro pianeta. Trovo poi l’idea di ospitare questa mostra a Brentonico particolarmente felice: il Monte Baldo, ‘Giardino d’Italia’, offre un’incredibile varietà di piante e peculiarità botaniche uniche con un mosaico di biodiversità che è raro trovare altrove”.
“Siamo orgogliosi – dice il sindaco di Brentonico, Dante Dossi – di ospitare nelle sale di palazzo Eccheli-Baisi, dove si trova anche la sede del Parco locale del Monte Baldo, questa mostra simbolo e portavoce del nostro tempo e testimonianza di quella che deve essere un’attenzione e una sensibilità per l’ambiente e la natura, oggi cosi fragili”.
La mostra “Impronte – Noi e le piante”, arriva in Trentino dopo il suo allestimento a Parma presso il palazzo del Governatore nel gennaio-marzo del 2024. “L’esposizione – spiega il curatore della mostra Renato Bruni – punta a ricostruire la parabola temporale della relazione tra uomo e piante. Il percorso espositivo, qui riproposto, conserva integro il fascino del progetto originario. L’interesse è concentrato soprattutto sulle illustrazioni moderne, quelle tecnologicamente più avanzate, capaci di allargare lo sguardo facendoci scoprire elementi che la nostra vista non percepisce da sola, dall’infinitamente piccolo all’enormemente grande”.
Microscopie, infrarossi, ultravioletti, radar, immagini satellitari, time-lapse, risonanze, fluorescenze, offrono la cornice ideale per riflettere sui temi del nostro tempo, urgenti e improrogabili: sostenibilità, biodiversità, crisi climatica e ambientale, non sono concetti vuoti e non devono diventare parole inutilmente abusate. Servono conoscenza e responsabilità. E, storia dentro la storia, un video sarà dedicato alle molte donne illustratrici e botaniche, come Maria Sybilla Merian e Elizabeth Blackwell, che hanno saputo riprodurre in maniera eccellente piante e fiori e accedere in questo modo, a partire dall’Ottocento, alla professione scientifica partendo dalla loro passione per la botanica e dalle loro competenze tecniche.
“Grazie a queste nuove visioni – prosegue Bruni – molte conoscenze sono state approfondite e amplificate, portando le piante da viventi ‘inanimati’ a organismi centrati su complessità e interazione, indispensabili alla nostra vita nelle città e sul pianeta. La nuova era delle immagini ha rivelato che le piante hanno bisogni che non si possono più ignorare, anche perché sono ora sotto i nostri occhi”.
Cecilia Nubola, assessora alla cultura del Comune di Brentonico aggiunge: “Quando Rodolfo Taiani della Fondazione Museo storico del Trentino mi ha proposto di portare a Brentonico la mostra di Parma ho accettato subito con entusiasmo. La sede di palazzo Baisi è il luogo adatto per proporre un mondo naturale visto in una prospettiva insolita e affascinante. Forme e colori brillanti e vivaci ci portano in un mondo di bellezza e meraviglia che credo tutte e tutti, anche i più giovani, sapranno apprezzare”.
In mostra a palazzo Eccheli-Baisi sarà presente anche Unseen Flora, un’opera audiovisiva che offre una prospettiva inedita sul mondo delle illustrazioni botaniche. Attraverso una rappresentazione surreale del regno naturale, l’opera si concentra sulla pratica visionaria di tre scienziati e artisti britannici: Charlotte Bancroft, Beatrice Hastings ed Edmund Thorne, in cui i confini tra reale e virtuale, naturale e artificiale, sembrano essere sempre più sfumati.
Ad intervenire all’inaugurazione anche Giulio Prosser, presidente APT Rovereto, Vallagarina, Monte Baldo: “L’APT e Comune si stanno muovendo da tempo in sinergia per la realizzazione di progetti in linea con la vocazione del Parco del Baldo per un turismo lento e sostenibile e per l’organizzazione di eventi sensibili al territorio, che cercano di fare scoprire al turista l’aspetto autentico e tipico dell’Altopiano di Brentonico. Una mostra, quella che si inaugura nella splendida cornice di Palazzo Eccheli Baisi a Brentonico, Impronte, che affronta tematiche rilevanti e di assoluta contemporaneità come quella della sostenibilità, su cui, di concerto con gli enti territoriali, anche la nostra ApT sta lavorando con l’obiettivo di promuovere un turismo slow. A dimostrazione di questo, non ultimo il traguardo raggiunto con la certificazione GTSC per il turismo sostenibile di destinazione di Rovereto Vallagarina e Monte Baldo”.
Cosi Giuseppe Ferrandi, direttore generale della Fondazione Museo storico del Trentino: “La mostra Impronte è un’ulteriore prova della vivacità della relazione che unisce oramai da anni la Fondazione Museo storico del Trentino al Comune di Brentonico e all’ordine dei farmacisti della provincia di Trento. Una collaborazione che affonda le proprie radici nella condivisione di progetti e nell’adesione del Comune di Brentonico e dell’Ordine dei farmacisti alla base sociale della Fondazione stessa. Solidi presupposti che hanno permesso, grazie al sostegno di GPI, di coinvolgere anche un’importante istituzione accademica nazionale come l’Università di Parma. Non si può che essere soddisfatti di ciò che questa rete ha saputo realizzare fino a questo momento e di quanto sarà ancora in grado di sviluppare in futuro sui temi legati alla relazione ambiente e benessere affrontati in una prospettiva multi e transdisciplinare”.
La mostra rimarrà aperta fino al 30 ottobre 2024.