Non accennano a diminuire i casi di maltrattamenti, atti persecutori ed aggressioni che hanno come vittime in particolare donne e persone anziane.
Nella mattinata di ieri, gli Agenti della Squadra Mobile della Polizia di Stato hanno dato esecuzione alla Misura Cautelare del Divieto di Avvicinamento e di Contatto emesso dal G.I.P. del Tribunale di Bolzano su proposta della Questura e richiesta della Procura della Repubblica nei confronti di un 20enne bolzanino indagato per atti persecutori ai danni di una coetanea.
Quest’ultimo, infatti, durante la relazione affettiva intrapresa tra i due, il ragazzo aveva manifestato un comportamento morboso e prevaricatorio, dimostrandosi in maniera aggressiva maniaco del controllo nei confronti della fidanzata, arrivando perfino a limitarle le interazioni sociali e, in taluni casi, anche ad aggredirla fisicamente, provocandole ferite al volto.
Terminata la relazione, il giovane, non accettando la decisione della ragazza, aveva iniziato a perseguitarla con pedinamenti ed appostamenti, inondandola persino di una moltitudine di messaggi minatori del tipo “… è inutile che cerchi di allontanarmi, tanto sarai sempre e solo mia…”, criticandola altresì in maniera offensiva perché aveva ricominciato ad utilizzare i suoi profili social, tanto da generare nella vittima uno stato di ansia e paura tale da costringerla a mutare completamente le proprie abitudini di vita.
Tutto ciò, come si è detto, ha portato alla emissione nei confronti dell’indagato della misura cautelare del divieto di avvicinamento e Contatto, con l’applicazione del “braccialetto elettronico” a garanzia del fatto che il ragazzo non possa avvicinarsi alla vittima a meno di 500 metri.
In considerazione della gravità e persistenza dei comportamenti dell’indagato, il questore Paolo Sartori ha disposto l’avvio della procedura della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza