Stato di emergenza come rapimento dei sensi, shock, spostamento degli orizzonti: Transart indaga il punto esatto in cui le convinzioni iniziano a vacillare, lo sguardo diventa più acuto, l’orecchio inizia a percepire con maggiore nitidezza. Poetico, interdisciplinare, radicale, mai uguale a sé stesso, il Festival di cultura contemporanea dell’Alto Adige ritorna dal 12 al 29 settembre. Ancor più itinerante e nomade, questa edizione procederà per attraversamenti e sconfinamenti: dalle Dolomiti, con un progetto dedicato all’incontro fra Gustav Mahler e la tradizione del canto cinese, al controverso Monumento della Vittoria di Bolzano, dall’Alpe di Siusi alle periferie di Bolzano e quest’anno anche in Trentino. Numerosi, come sempre, gli spazi che si apriranno eccezionalmente al dialogo con il contemporaneo: parchi tecnologici, alberghi in alta quota, fabbriche e capannoni, centri comunitari, piazze, strade, luoghi abbandonati della geografia cittadina alla ricerca di nuove identità.
Opening
Il programma si apre con la prima italiana di EXHAUST (12.09): l’artista visivo e regista teatrale Kris Verdonck invita il pubblico a seguirlo lungo le strade di Bolzano fino a raggiungere il luogo in cui si consumeranno un processo e una condanna a morte secondo lo schema di un’esecuzione medievale. La processione conduce sul patibolo non una persona, ma un motore a combustione interna: oggetto quotidiano, normalmente nascosto alla vista, simbolo del folle progresso tecnico conosciuto dall’umanità nel corso del XX secolo, ma anche delle catastrofi ecologiche che attanagliano il pianeta. Una volta lette le accuse, ispirate ad atmosfere di marinettiana memoria, la sentenza si abbatterà sull’accusato che verrà distrutto in una spettacolare e fragorosa esplosione. Atto simbolico e purificatore, invito al cambiamento, EXHAUST approfondisce le dinamiche dell’uso della violenza per la risoluzione dei conflitti e si fa monito contro l’arroganza degli uomini. La serata di apertura del Festival si dilata fino ad abbracciare il “Quartiere Ponte Roma” con il concerto degli Shortparis. Radicali, inquietanti, spietati, grazie alla loro intensissima miscela di rock, pop noir, underground e art punk, si sono conquistati un posto di rilievo nella scena musicale d’avanguardia del momento. Guidata dal carismatico frontman Nikolay Komyagin, la band non ha mai nascosto il proprio coinvolgimento politico, tanto che il giornale tedesco “taz” ha definito la loro canzone Yablonnyy sad come “una delle più forti dichiarazioni artistiche dalla Russia dall’inizio della guerra in Ucraina”.
Dentro i nuovi e vecchi spazi industriali e del fare
Nella cornice del NOI Techpark di Bolzano, e in replica il giorno successivo in quello di Brunico, prende vita IN MEDEAS RES (13.09 & 14.09) della compagnia viennese di danza Liquid Loft con la coreografia di Chris Haring. A metà tra danza stilizzata e installazione di oggetti multimediali, la performance ripensa un mito antichissimo come quello di Medea, ispirandosi all’interpretazione portata sul grande schermo nel 1969 da Pier Paolo Pasolini. In un ambiente quasi cibernetico, fra telecamere, proiettori e sistemi di captazione di luci e suoni, sulla scena prendono vita temi come il tradimento del proprio corpo, la perdita del senso del metafisico e la riflessione sulla transizione da vecchi a nuovi ordini. A seguire, l’artista, compositore e fisico Riccardo Giovinetto esplora in FEMINA l’idea di grazia e dello sguardo che la definisce con un progetto di interazione audio/video in real time. Il punto di partenza è la tradizione rinascimentale della pittura italiana: i ritratti femminili di artisti come Leonardo, Botticelli e Piero della Francesca vengono scomposti e rielaborati in chiave digitale, in un’interazione strettissima con le musiche del compositore Giovanni Pierluigi da Palestrina.
Un altro spazio produttivo, l’Edison Park ai margini di Bolzano, apre le sue porte per MUTEK PLAYS TRANSART (14.09), l’ormai tradizionale appuntamento con il clubbing nato dal sodalizio con il festival di musica elettronica e arti digitali di Montréal. La serata, a cura di Alain Mongeau, esplora le più recenti tendenze della scena elettronica internazionale. La line up prevede RAMZi, Myriam Bleau, The Fear Ratio, James Ruskin, Mark Broom e le miscele di Ciel.
Un festival diffuso in tutta la provincia di Bolzano e oltre: dopo alcuni anni di assenza, Transart approda quest’anno in Trentino con Lo sciamano di ghiaccio (22.09), spettacolo che indaga le conseguenze devastanti dei cambiamenti climatici sulle popolazioni native di Alaska, Canada e Groenlandia. Nel capannone industriale SEPPI di Mezzolombardo, il regista e scenografo Fabio Cherstich e il giornalista e musicologo Guido Barbieri, avvalendosi di musiche originali e immagini girate per l’occasione in Groenlandia, nonché della voce della cantante inuit Karina Moeller, mettono in scena un racconto drammatico, segnato dall’alternanza tra luce e buio, dove in un fragile equilibrio convivono modernità urbana e stili di vita arcaici. Una collaborazione con Ravenna Festival e Festival Aperto di Reggio Emilia.
Nella natura
Anche in questa edizione Transart sale in quota e intreccia i propri racconti con alcuni dei più iconici spazi naturali dell’Alto Adige. Nella quiete di Monte San Vigilio, sopra la cittadina di Lana, prende vita Ascension (14.09), opera musicale e teatrale del compositore Alexander Manotskov che porterà il pubblico, insieme ai musicisti dell’ensemble Kymatic, in un pellegrinaggio verso la montagna lungo una serie di coinvolgenti situazioni musicali e visive.
Come il mitologico Icarus, il progetto INAUDITO/UNERHÖRT (15.09) a cura di Hannes Kerschbaumer è attratto dal cielo, dalla vastità dell’Alpe di Siusi e proprio qui trova uno speciale rifugio all’Hotel Icaro. Per qualche ora, i musicisti di Studio Dan e dell’ensemble chromoson si immergeranno in questo luogo intrecciando storie in un gioco gioioso fra spazi interni ed esterni.
Il grande compositore austriaco Gustav Mahler conosceva e amava i paesaggi altoatesini: proprio a Dobbiaco, nel 1908, trovò gli stimoli per scrivere Das Lied von der Erde. Altra suggestiva fonte di ispirazione fu la poesia cinese. A differenza di Mahler, che potè avvicinarsi a questi antichi scritti solo attraverso le traduzioni in altre lingue, il compositore cinese Xiaogang Ye torna alle fonti originali e scrive il suo “Canto della Terra”. Le percussioni cinesi, che hanno un ruolo centrale nell’opera, sono uniche protagoniste nei due componimenti tradizionali che verranno eseguiti. Sul palcoscenico della Fondazione Centro Culturale Euregio di Dobbiaco (17.09), a cimentarsi nella nuova composizione The Song of the Earth, ci sarà l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretta dallo stesso Ye. Un inno alla bellezza della poesia della dinastia Tang.
Negli spazi della città, nei luoghi della cultura
In Dances for Lucia Długoszewski, spettacolo ospitato alla Casa della Cultura “Walther von der Vogelweide” di Bolzano (18.09), il pubblico di Transart rimarrà affascinato dalla dirompente personalità della compositrice, poetessa, coreografa e inventrice Lucia Długoszewski, per oltre quarant’anni a fianco di Erick Hawkins, primo ballerino uomo della compagnia di Martha Graham. Insieme a quattro danzatori/ici di Impulstanz e a 12 musicisti/e del Klangforum Wien, le coreografe Weronika Pelczyńska ed Elizabeth Ward re-immaginano le possibilità della musica di Długoszewski per la danza contemporanea.
Anche quest’anno un punto fisso nella costellazione del festival sarà l’OASIE Transart di Via Dante, punto d’incontro, sede per conferenze, attività con i più piccoli e laboratori con artisti. Due grandi nomi della poesia contemporanea, il poeta ucraino originario di Kharkiv Yevgeniy Breyger, e la poetessa siriana Kholoud Charaf, daranno vita a wars in words (20.09), accorata riflessione sul ruolo della letteratura nel dare voce al dramma senza fine della guerra, della violenza, della fuga, dell’esilio.
La collaborazione con le più importanti istituzioni culturali del territorio si apre quest’anno anche a Merano Arte per Metamorphism – Metamorfismo – Metamophismus (21.09), pomeriggio di performance collegate al public program della mostra La Linea Insubrica, ospitata nel museo meranese. Gli interventi del collettivo The School of Mutants, dell’artista Alessandra Ferrini e della danzatrice Betty Tchomanga, si confrontano con il tema dell’identità e del passato coloniale.
Alla Fondazione Antonio Dalle Nogare approda invece un progetto multidisciplinare di ampio respiro che vede nella prima serata (23.09) il clarinettista inglese Gareth Davis muoversi fra la musica classica contemporanea e l’improvvisazione libera. Lo stesso Davis, accompagnato dalla voce di basso di Andreas Fischer, eseguirà l’opera SHUFFLE di Christian Marclay: fotografie di notazioni musicali trovate in oggetti di uso quotidiano, come insegne e vestiti, diventano mazzi di carte/partiture destinate a essere selezionate casualmente ed eseguite per delle composizioni improvvisate. Rotondo, acido, giallo. Dal 2015 il limone risplende luminoso nel mondo artistico di Akemi Takeya. La performance presentata a Transart, The Act of LemoDada è, nelle parole dell’artista stesso, “Un incontro con il presente, una ricerca dell’utopia, un confronto tra corpo e limone, originale e copia, tragedia e commedia, nonsense e senso”. Ma chi vince l’assurda battaglia – Lemo(n) vs. Dada – è di secondaria importanza: tanto non c’è niente da perdere!“. Con la Fondazione si apre anche la collaborazione per il progetto May I Help You? (25.09) nell’ambito della retrospettiva “I just don’t like eggs!” Andrea Fraser on collectors, collecting, collections. Eseguita per la prima volta in Italia e riattivata nella collezione della Fondazione, la performance presenta sei diverse posizioni in relazione agli oggetti culturali, ognuna delle quali rappresenta paradigmaticamente una diversa classe sociale.
Con le sue candide colonne di marmo svetta nel panorama cittadino, una celebrazione vivente della vittoria italiana nella Prima guerra mondiale sull’Austria-Ungheria. Architettura iconica, controversa, a lungo al centro di accesi dibattiti: è il Monumento alla Vittoria di Bolzano. In occasione del decennale dall’apertura del percorso espositivo, Transart approda per la prima volta in questo luogo intriso di storia passata e recente per Ordine e Fragmente (24.09), serata dedicata all’ascolto di tre differenti composizioni musicali. L’inconfondibile timbro del Duce è la base di Il Duce for Tape di Louis Andriessen. Profondamente diversa nella sua essenza è Fragmente – Stille, an Diotima di Luigi Nono, mentre in Struktur und Ordung, la compositrice Iris Ter Schiphorst approda nei confusi e inesplorati mondi della malattia del morbo di Parkinson.
L’atto conclusivo di Transart 24 si consuma negli spazi del Centro comunitario Mariaheim per Die 7 Tage von Mariahaim (26, 28, 29.09), versione dello spettacolo Das Dorf, candidato al Premio Nestroy nel 2019, adattato per Vereinigte Bühnen Bozen e Transart. Il pubblico è chiamato a imbarcarsi insieme all’ensemble di teatro immersivo Nesterval in un’avventura alla ricerca della magia della casa, di un luogo di nostalgia, ad esplorare grandi domande sull’estraneità, la violenza, l’amore e la colpa.
Transart al cinema: Movie Monday
Il tradizionale appuntamento con MOVIE Monday al Filmclub di Bolzano sarà con il film The Teaches of Peaches (2024). Diretto da Philipp Fussenegger e Judy Landkammer, il lungometraggio è un profilo della musicista canadese Peaches, all’anagrafe Merrill Nisker, che ne cattura il percorso di trasformazione. Musicista, produttrice, regista e performer femminista, Peaches ha trascorso oltre due decenni a sfidare gli stereotipi di genere. Girato nel 2022 durante il The Teaches of Peaches Anniversary Tour, racconta la frenesia di quei giorni: dalle rigide prove quotidiane dello show, fino ai momenti più intimi di vita dell’artista.
OASIE Transart: Museion Art Club Forum & Kids Culture Club
La natura di catalizzatore, piattaforma e attivatore di network del festival si esplicita nell’attività sviluppata nell’OASIE Transart. Ritorna dunque la fertile partnership con Kids Culture Club, iniziativa di Nina Maccariello e Kathrin Oberrauch, che prevede un programma di attività di formazione, eventi culturali gratuiti per bambini/e, scuole e famiglie e che ospiterà tra le altre iniziative anche il Kinderfestival della Cassa di Risparmio (09 – 29.09).
Transart apre i cancelli di Villa Gasteiger anche al programma Museion Art Club che con NOBODY’S VILLAGE sarà un punto di incontro per tutti gli artisti e le artiste del territorio e la comunità. Questo insediamento aperto avrà la funzione di rafforzare i legami e alimentare quella rete di interdipendenze a cui tutti apparteniamo. Attraverso sessioni aperte si condivideranno conoscenze, bisogni, idee e proposte. Gli esiti di questi scambi creativi saranno condivisi in una serie di picnic comuni. Il formato si ispira alla Picnic Society, fondata a Londra all’inizio del XX secolo e al suo riadattamento da parte del CA2M Centro de Arte Dos de Mayo di Madrid.
Info biglietti
Le prevendite dei biglietti apriranno il 16 luglio.
Tutte le informazioni biglietti, pass, abbonamenti sono disponibili su https://www.transart.it/it/tickets
Tutto il programma aggiornato in tempo reale su transart.it
Foto, IN MEDEAS RES by Liquid Loft Chris Haring @ Transart. Photo/© Judith Thaler