Il MUSE – Museo delle Scienze allarga le sue sedi convenzionate abbracciando anche il Castello San Giovanni di Bondone, che domina il lago di Idro e la parte meridionale della Valle del Chiese. Per tutta l’estate l’antico maniero si animerà con visite guidate, incontri scientifici ed eventi musicali.
L’iniziativa è partita ieri, sabato 20 luglio con l’evento “Un salto nel passato”, un viaggio tra storia, botanica e cibo in compagnia di personaggi in costume e il dialogo tra Alberto Grandi, professore di Storia del Cibo dell’Università di Parma, e Costantino Bonomi, botanico MUSE, sui cambiamenti della nostra cucina nel tempo.
Una sede di confine che grazie alla collaborazione tra MUSE – Museo delle Scienze, Comune di Bondone e Rete di riserve Alpi Ledrensi nei mesi estivi amplierà la sua proposta culturale con una serie di mostre, visite guidate e incontri scientifici. L’apporto MUSE, che si sviluppa a partire dalle ricerche scientifiche condotte sulla produzione del carbone di legna e presso il sito minerario di Darzo, cerca di valorizzare gli elementi naturali, tradizionali e culturali del territorio e delle comunità locali.
Come spiega Matilde Peterlini, referente dei progetti territoriali MUSE, “A Castello San Giovanni il nostro apporto è quello di collaborare con la comunità locale su obiettivi culturali comuni che abbiano come finalità la valorizzazione del territorio e la ricerca di nuove chiavi di lettura dello stesso con un approccio che, partendo da una dimensione locale, stimoli la curiosità e la riflessione sulla contemporaneità. Quest’anno il programma spazia attraverso storia, tradizioni locali, arte e temi ambientali con la collaborazione di associazioni e professionisti del territorio e di un gruppo di preparatissimi/e giovani di Bondone che nei mesi di luglio e agosto accoglieranno visitatrici e visitatori al castello.”
Sabato 27 e domenica 28 luglio andrà in scena la due giorni di eventi a malga Alpo di Bondone per raccontare il lavoro e la storia dei carbonai di Bondone in collaborazione con l’Associazione I Carbonér e il MUSE. Si comincia alle 5.30 di sabato con l’”Alba in carbonaia”, con l’accensione del pojot (carbonaia), la musica dei corni delle Alpi dei Dolomiti Horn Ensamble e la colazione con prodotti locali (prenotazione obbligatoria). Domenica 28 luglio, invece, dalle 11, nel contesto della tradizionale Festa del Carbonaio, ci sarà “A smoky tale”, una giornata di giochi, prove di abilità e sfide per conoscere l’antica arte dei carbonai.
Due gli eventi in programma nel mese di agosto.
Sabato 3 agosto dalle 10 alle 18 ci sarà una giornata dedicata alle famiglie con laboratori, letture animate e spettacoli in compagnia di artiste/i e giocoliere/i per scoprire le forme e i colori della natura; sabato 17 agosto dalle 16 alle 18 “Eco-plogging”, passeggiata ecologica sulle rive del lago d’Idro per riflettere sui possibili impatti delle nostre azioni quotidiani sull’ambiente e sulla collettività, a cura di Cooperativa Incontra e MUSE.
Ogni domenica e festivi di luglio e agosto alle 10.30 sono in programma le visite guidate “I segreti di un’antica fortezza”, mentre rimane visitabile tutti i giorni la mostra “Herbarium Vagans”, un erbario itinerante realizzato da artiste e artisti botanici e contemporanei che ritraggono, secondo il proprio stile, le piante alpine. L’esposizione, frutto del progetto Interreg Italia-Svizzera “Di-Segnare il territorio” a cura di Associazione Musei d’Ossola e Associazione Asilo Bianco, contiene una selezione delle specie botaniche presenti dalla Valle del Chiese alle cime dell’Adamello.
Fino al 3 novembre 2024, il castello è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18. Ingresso libero.
Storia del castello
Il castello, le cui origini sono ancora incerte, è citato nelle fonti scritte a partire dall’inizio del Cinquecento e fu proprietà per secoli della potente famiglia Lodron. Buona parte del castello è costruita in tonalite, il granito dell’Adamello, probabilmente ricavato da massi erratici. La posizione sopraelevata risultava strategica per il controllo della piana dove il fiume Chiese e il torrente Caffaro confluiscono nel lago d’Idro, storico confine tra principato vescovile di Trento, territorio del Sacro Romano Impero, e Repubblica di Venezia. Al principio del Settecento la struttura fu ulteriormente fortificata per contrastare l’offensiva francese del duca di Vendome, ma subì danni durante le campagne napoleoniche e nei moti risorgimentali del 1848 -1866. Abbandonato nella seconda metà dell’Ottocento, oggi il castello è proprietà del Comune di Bondone e i recenti restauri hanno riportato alla luce la sua antica fisionomia e magnificenza.
Foto, veduta del castello di San Giovanni di Bondone, in valle del Chiese