La Uil Scuola ha avviato un approccio ragionato all’intelligenza artificiale. “Fornirà risposte semplici e immediate senza mai sostituire il colloquio personale. Tutta la Uil al lavoro per studiare l’impatto dell’AI e considerarla come strumento compensativo e non sostitutivo”.
L’intelligenza artificiale sta ormai entrando nella vita quotidiana di tutti ed è normale che anche la scuola inizi ad occuparsene in modo sistematico. La Uil Scuola è il primo sindacato in Alto Adige a proporre una formazione specifica con l’AI per i docenti. “Non solo – spiega il segretario regionale – ma abbiamo caricato una declinazione di ChatGPT con tutte le tematiche strettamente collegate al mondo della scuola. In futuro la proporremo anche a tutti i nostri associati con la capacità di rispondere pure sugli aspetti contrattuali”. Il rischio quando si affronta questo tema è il soccombere delle capacità umane. “No, le consulenze personali rimarranno sempre centrali e fondamentali ma non sempre il sindacalista può essere così rapido a sciogliere dubbi che possono essere semplici. L’idea è fornire uno strumento integrativo che consenta di non ammattire nelle ricerche sul web e sia di facile utilizzo. Con la possibilità di arrivare al colloquio personale con le idee ancora più chiare”.
Gli operatori del sindacato, dunque, stanno già sviluppando delle soft skills per utilizzare l’intelligenza artificiale. “Sarà un’esperienza utile anche per tutto il sindacato Uil che sta studiando come implementare i propri servizi con le migliori tecnologie. Abbiamo anche in previsione un evento in autunno dove si ragionerà in modo approfondito sull’impatto dell’AI in tutti gli ambiti lavorativi. Al momento, però, è importante dare un messaggio verso una lettura dell’intelligenza artificiale come strumento compensativo delle mansioni che va declinato per semplificare e non per sostituire”.