Antiqua volge al termine con gli ultimi due appuntamenti dedicati alla musica su strumenti storici. Margherita Porfido porta il clavicembalo alle sue estreme possibilità timbriche mentre il Marini Consort Innsbruck esplora il repertorio musicale della corte asburgica del 17° secolo.
Il clavicembalo è stato lo strumento principe della musica barocca, come strumento solista ma anche d’accompagnamento nella pratica del basso continuo. Per questo strumento hanno scritto i più grandi compositori del XVII e XVIII secolo come Girolamo Frescobaldi, Jean-Philippe Rameau, Johann Sebastian Bach, Georg Friedrich Händel e molti altri, e il suo timbro caratteristico è la quintessenza del barocco.
Tuttavia verso la fine del Settecento l’avvento del fortepiano e poi del pianoforte hanno eclissato il clavicembalo, che ha dovuto aspettare il Novecento per essere riscoperto da figure come Wanda Landowska, pianista e clavicembalista polacca che ha contribuito ad una vera rinascita dello strumento.
Il 14 agosto alle 20:30, a Palazzo Mercantile, ascolteremo Margherita Porfido, una delle più rilevanti clavicembaliste italiane che oltre a dedicarsi alla riscoperta della cosiddetta Scuola Napoletana è anche fortemente proiettata verso il futuro, stimolando i compositori contemporanei ad ampliare il repertorio di questo strumento.
Il programma dal titolo Miniature è una piacevole teoria di pezzi brevi, che come veloci pennellate di colore tratteggiano un secolo e mezzo di storia della musica attraverso il suono del clavicembalo. Si passa da Satie a Bartók per giungere alle miniature del jazzista Livio Minafra e a più ardite sperimentazioni contemporanee.
É la bravura di Porfido a rivelare le straordinarie potenzialità timbriche del clavicembalo, ampliandone la gamma di colori grazie anche alla collaborazione del trombettista jazz Pino Minafra.
L’ultimo concerto della rassegna Antiqua si terrà il 15 agosto alle 20:30 a Castel Mareccio, con il Marini Consort Innsbruck, ensemble specializzato nell’esecuzione di musica rinascimentale e del primo periodo barocco.
Il programma ricostruisce un ambiente di grande ricchezza artistica e culturale, quello della corte asburgica della seconda metà del ‘600 e primo ‘700. L’Hofburg viennese è in questo periodo uno degli ambienti più eleganti e aggiornati d’Europa, dove affluiscono i migliori architetti, artisti e musicisti in circolazione. La musica in particolare trae grandissimo impulso dalla presenza nella prima metà del XVI° secolo dei compositori e strumentisti italiani che con sé portano un linguaggio nuovo, uno stile moderno detto “concertante” che presto fa scuola anche nelle corti principesche e arcivescovili del territorio asburgico.
I brani in programma sono rappresentativi proprio di questo periodo e di questa atmosfera. Troviamo ad esempio Antonio Bertali, virtuoso del violino che partito da Verona divenne Kappellmeister alla corte imperiale, oppure Johann Heinrich Schmelzer e Heinrich Ignaz Franz Biber, anch’essi compositori e virtuosi del violino, tra le massime figure del XVII secolo in Austria.
Un viaggio nel tempo, come spesso permette la musica antica, alla riscoperta di repertori e luoghi che a lungo sono stati trascurati dal panorama concertistico ma che meritano di essere ritrovati.
I biglietti per la lunga estate in musica del Bolzano Festival Bozen sono acquistabili presso le Casse del Teatro Comunale in piazza Verdi 40 a Bolzano (Tel 0471 053800).
Le casse sono aperte secondo i seguenti orari: martedì – venerdì 14:30–19:00, sabato 15:30–19:00.
I biglietti sono acquistabili online sul sito www.ticket.bz.it e via email scrivendo a info@ticket.bz.it
Foto, Marini Consort