Da qualche giorno è emersa con molta insistenza la notizia riguardo i futuri alloggi presso la Ferrari Tower al costo di 890 fino ai 1600 euro al mese. L’edificio ai Piani di Bolzano, poco distante dal Cineplexx, è in fase di ultimazione e sarà in sostanza una sorta di albergo a disposizione di studenti, lavoratori e viaggiatori. Su 12 piani saranno disponibili 217 monolocali e 22 appartamenti con tutti i confort necessari.
La notizia ha suscitato non poco clamore anche negli ambienti politici e giovanili. George-Ciprian Lungu, segretario del circolo bolzanino dei Giovani Democratici di Bolzano, nonché rappresentante degli studenti della facoltà di Lettere e Filosofia presso l’Università degli Studi di Trento, dove studia Storia, interviene con una presa di posizione a riguardo con la quale denuncia senza troppi giri di parole l’enormità dei costi per gli alloggi studenteschi nel capoluogo altoatesino e quindi la conseguente penalizzazione per gli studenti fuori sede che intendano frequentare l’Università di Bolzano.
Lo abbiamo contattato per avere maggiori delucidazioni circa la sua posizione in merito alle difficoltà degli studenti in ordine ai costi degli alloggi in città. «Gli studenti di madrelingua italiana scelgono maggiormente di studiare a Trento, mentre quegli appartenenti al mondo germanofono puntano su Innsbruck», chiarisce Lungu, che evidenzia come ogni anno cresca l’interesse per l’Unibz da parte di studenti fuori sede. Il Segretario non ha dubbi che l’Università di Bolzano possa espandersi con nuovi dipartimenti solamente con lo sviluppo di infrastrutture adeguate, in particolare alloggi e aule-studio cogestiti dagli studenti.
Lungu cita la realtà trentina e immagina analogie possibili anche in loco per la realizzazione di poli universitari delocalizzati. «In ogni caso i vari processi di scelta dovrebbero coinvolgere non solo le istituzione politiche, ma anche le Associazioni universitarie e le Cooperative sociali interessate», specifica il Segretario, che lamenta quanto Bolzano sia socialmente spenta. Lungu ispirandosi alle amministrazioni delle tante città europee è convinto che la sintesi tra le varie necessità, ovvero i bisogni degli uni e degli altri, si possa trovare. «Mi sento di affermare che i giovani sono una categoria numericamente inferiore a quella degli anziani con tutte le conseguenze del caso».
Alla domanda frontale perché la partecipazione al voto da parte del giovane elettorato sia piuttosto scarna, Lungu la motiva con la convinzione che i giovani spesso si sentano poco presi sul serio da chi ha responsabilità politiche. Inoltre, il Segretario dei GD di Bolzano invita chi fa politica a usare maggiormente i social per comunicare con le nuove generazioni, poiché spesso questi non guardano i siti web dei partiti.
Insomma, il paradigma della comunicazione politica è radicalmente cambiato e anche i nostri esponenti politici dovranno farsene una ragione.