Merano. L’Est Ovest, il club dove ognuno può essere quello che è

Da qualche settimana la nuova sede del Club Est Ovest ha aperto i battenti all’ex Bersaglio. Ancora prima di giungere agli scalini per accedere allo spazioso terrazzo dell’edificio che ora ospita lo storico club di comunicazione, ma anche lo Sportclub e l’Associazione Sportiva Merano, si respira aria di vintage. Varcando il cancello che separa l’ampia area antistante lo stabile dalla strada e il vicino passaggio a livello ci si immerge in un’ampia area dove tavolini arredano gli spazi del fondo stradale a base di ghiaia che porta verso il casato.
Oggi abbiamo incontrato il responsabile delle attività artistiche del Club Thomas Kobler per parlare dell’Est Ovest. Dopo esserci seduti comodamente uno di fronte all’altro sulle poltrone sul terrazzo, Thomas prima fa un profondo sospiro, poi esordisce per raccontarmi del programma del sodalizio e in particolare di cosa l’Est Ovest intenderà fare in futuro.
Prima di entrare nel merito dell’attività artistico culturale e di intrattenimento del noto Club meranese, mi guardo intorno e mi rivolgo a Thomas con una domanda frontale in merito alle polemiche riguardanti un concerto disdetto all’ultimo minuto e le conseguenti furenti dinamiche riportate sui social e le prese di posizioni degli interessati alla questioni sulla stampa locale. Thomas mette subito in chiaro che Est Ovest non ha alcun interesse di entrare in polemica con le Istituzioni o di avere problemi di sorta con l’Amministrazione comunale in merito a permessi o licenze; si mostra anche molto dispiaciuto per le evidenti difficoltà di comunicazione e spera che nell’interesse dei tanti, moltissimi volontari e associati che tengono in piedi il sodalizio con ore di volontariato, si possa trovare un punto d’incontro con chi di dovere.
Con un sorriso stampato in volto, che contraddistingue il suo essere positivo, ricorda che il trasloco dalla sede storica, che per anni sin trovava nel Vicolo Passiria all’Ex Bersaglio, è potuto avvenire unicamente grazie al sostegno dei tanti volontari che con passione contribuiscono, non solo materialmente, ma anche donando oggetti utili per l’arredamento.


«Il club rappresenta un punto di incontro per tutti, dove ciascuno può essere ciò che è realmente senza distinzione di ogni genere».
Con Thomas facciamo un giro per l’edificio, dove mi mostra i vari ambienti. Non c’è che dire, la ristrutturazione è più che riuscita. Dall’ultimo piano fino allo scantinato l’edificio è stato messo completamente a nuovo mantenendo comunque le tipiche caratteristiche originarie. Il verde veronese utilizzato per verniciare le persiane suscita profonde emozioni a coloro che hanno sensibilità artistiche.
Durante la cordiale conversazione Thomas anticipa a grosso modo le attività che dovrebbero svolgersi presso il Club sia in estate, sia in inverno.
Oltre le attività musicali che dall’estate fino a fine settembre aliteranno il pubblico sempre di sabato, all’Est Ovest, in particolare nei mesi autunnali e invernali, ci si dedica a di tutto e di più, dalle attività ludiche come i tornei di Watten o di briscola, ma anche alla letteratura, tanto è vero che da anni Sonja Steger segue le serate letterarie.
Il Club è, inoltre, un punto di riferimento per Poetry-slam e per il ballo come lo Swing, ma eventualmente si pone come punto di riferimento per lo svolgimenti di corsi e come sede di collettivi come cantanti dello Jodel.
In conclusione Thomas speranzoso che si possa finalmente trovare la quadra con l’Amministrazione comunale e concentrarsi unicamente alle attività culturali e ludiche, rimembra che in molti anni della sua presenza nel club Est Ovest non si è mai verificato un episodio di violenza o di disordine rilevante per la cittadinanza.

Foto, Thomas Kobler