Verdi meranesi sono sorpresi dal fatto che la SVP di Merano prima in consiglio comunale voti a favore della proposta di avviare un progetto pilota per una scuola d’infanzia bilingue e poi si esprima in maniera contraria sui media. I Verdi meranesi sostengono una battaglia per la quale lo stesso movimento, a livello provinciale, si è da sempre battuto. La convinzione è che dove c’è volontà politica le strade si trovano.
“Un progetto pilota per una scuola dell’infanzia bilingue potrebbe dare risultati preziosi per la formazione bilingue in Alto Adige. Trattandosi di un’offerta aggiuntiva, garantirebbe il mantenimento delle strutture in lingua tedesca e italiana. Nessuna minaccia quindi per il gruppo linguistico tedesco. L’esposizione a una seconda o terza lingua si è ormai palesemente dimostrata come proficua già nei primi anni di vita e non rappresenta in sé un carico eccessivo per i/le bambini/e.” Afferma la portavoce del gruppo consiliare meranese Julia Dalsant.
“Nel programma di governo cittadino per il periodo di mandato 2021 – 2025, Dal Medico e Zeller sostengono l’istituzione di sezioni di scuola dell’infanzia bilingue. L’impegno si trova a chiare lettere a pag. 35: “valutazione relativa all’istituzione di una sezione bilingue nella scuola per l’infanzia, eventualmente proseguendo con progetti pilota”. Non si comprende dunque, se non per fedeltà a posizioni del proprio passato, il dietrofront della SVP. A volte progressista e a volte conservatrice, la SVP dovrebbe dimostrare maggiore coerenza con gli impegni assunti” osserva il consigliere comunale Florian Mayr.
La risoluzione proposta dal Team K, e approvata quasi all’unanimità, prevede che un gruppo di lavoro elabori ed esamini la proposta di un progetto pilota e lo presenti alle istituzioni competenti della Provincia. La SVP di Merano ha votato compattamente a favore della mozione e quindi di ciò che con essa ci si impegnava a fare: esaminare e costruire l’ipotesi di un progetto pilota.
“Era piuttosto prevedibile che la SVP non sarebbe riuscita a liberarsi dai propri fantasmi, nemmeno a Merano, dove ama presentarsi come cosmopolita e verde. Un progetto pilota sarebbe semplicemente un’offerta aggiuntiva che potrebbe addirittura rallentare il forte afflusso di bambini/e verso le strutture tedesche. Ci sono molte famiglie in attesa di un’opportunità simile e non sarebbe neppure difficile reperire il personale specializzato disposto a lavorare in una scuola dell’infanzia bilingue. È questo un tema che interessa famiglie di tutti i gruppi linguistici e non solo quelle di lingua italiana, come sottolineato invece più volte dalla vicesindaca Zeller” dichiara la consigliera Claudia Bellasi.
Gli obiettivi dichiarati di una scuola dell’infanzia bilingue sono facilmente intuibili: la promozione della convivenza interetnica, quella della pariteticità di entrambe le lingue e la sensibilizzazione linguistica di bambini e bambine dai 3 ai 6 anni. Entrambe le lingue sarebbero ugualmente presenti nella didattica e nella formazione dei/lle bambini/e che avrebbero inoltre il vantaggio di vivere in un contesto educativo che le presenta e le promuove entrambe. Ciò significa che nessuna delle due lingue verrebbe svantaggiata rispetto all’altra, anzi. L’impatto di questo approccio didattico sperimentale potrebbe essere poi costantemente valutato attraverso un monitoraggio scientifico.
Il gruppo consiliare provinciale dei Verdi sostiene pienamente il gruppo di lavoro che ha elaborato la proposta di questo progetto pilota.
“Si tratta di un tema fondamentale per un Alto Adige cosmopolita e ogni tentativo di muoversi in questa direzione merita di essere sostenuto. L’apprendimento di più lingue è un diritto di tutti/e ed è sempre più necessario per un futuro europeo della nostra terra e di chi la abita. Non è un caso che l’appello al multilinguismo provenga spesso anche dal mondo dell’economia” sostiene Brigitte Foppa.
Proprio la capogruppo in consiglio provinciale dei Verdi è la prima firmataria di una proposta di legge che il gruppo intero ha ripetutamente presentato a partire già dal 2014. In essa si prevede l’istituzione di percorsi e indirizzi multilingue in un istituto scolastico o in una scuola d’infanzia ogni volta che si presenta un numero sufficiente di richieste e iscrizioni. La bozza non mette assolutamente in discussione l’offerta di classi in sola madrelingua, come previsto del resto dallo statuto di autonomia. Il desiderio di una proposta scolastica nuova in senso plurilingue è ormai molto diffuso la petizione provinciale lanciata proprio dai Verdi nel 2023 in poche settimane ha abbondantemente superato le 2.000 firme.
Foto. Brigitte Foppa