I NUOVI CONFINI DELLA CONVIVENZA – LA BIENNALE 2021

I confini non vengono cancellati, ma ridisegnati. Potrebbe essere questa la sintesi di ciò vedremo al padiglione svizzero della Biennale di architettura targata 2021 (How will we live together?).  Una biennale che ritorna in presenza, da maggio  a novembre.  Non sarà ancora facile raggiungere Venezia da ogni parte del mondo. Grazie alle connessioni digitali potrebbero, però, sorprenderci i numeri della partecipazione. C’è una pandemia che sta nel mezzo, tra il passato della “vacca ebraica” ben rappresentato al padiglione  israeliano (magicamente diretto dalla solida regia dell’amico Arad Turgeman) e la riflessione austriaca sulle nuove piattaforme digitali del futuro che tiene conto della potenzialità offerta dal capitale del dialogo ininterrotto, dagli ambienti virtuali costruiti per concentrare gli incontri.
Sorge spontaneo chiedersi quanto la pandemia avrà influito sulla nuova convivenza, sugli spazi,  sulla vita dell’uomo,  sui rapporti con gli animali e la terra fertile. C’è da chiedersi se ci sarà il coraggio di affrontare nuove sfide, di osare alternative nel vivere insieme.
Ma cosa è cambiato con la pandemia? Cambia l’abitare, cambia il vivere gli spazi. Cambia tutto, o quasi.  Vietati gli ammassamenti da metropolitana e i bus stipati dalle scolaresche, il “restiamo a casa” ha accelerato  l’integrazione tra l’abitare e il lavoro agile; quest’ultimo già previsto ormai da ogni contratto collettivo. Una convivenza familiare nuova. Un nuovo spazio di vita.
Dai “confini svizzeri” alla realtà altoatesina-sudtirolese il passo è breve: il Brennero è testimonianza, di cui troviamo ancora qualche traccia nella sua architettura di confine e della successiva trasformazione. Ma soprattutto sono cambiati i confini della nostra convivenza tra i gruppi linguistici storici, affiancati da nuove espressioni etniche.
Gli architetti invitati a partecipare alla Biennale Architettura 2021 sono stati incoraggiati a coinvolgere nella loro ricerca altre figure professionali e gruppi di lavoro: artisti, costruttori, artigiani, ma anche politici, giornalisti, sociologi e cittadini comuni. Buongiorno Sudtirol inviterà alcune note figure professionali della Provincia di Bolzano  a partecipare a questo progetto collettivo.
Esploreremo fisicamente la Biennale di Architettura invitando  professionisti e cittadini altoatesini-sudtirolesi a dare un proprio contributo.  Perché il futuro è nelle nostre mani e dobbiamo costruire una visione complessiva e condivisa per deciderlo. A partire dalla definizione dei nuovi confini del vivere insieme.