Imprevedibile, eccentrico, creativo: il Südtirol Jazzfestival Alto Adige 2022 presenta peculiarità ed eccellenze del jazz europeo contemporaneo

Il musicista che ha portato il jazz in Europa aveva il continente nel suo nome. Il giorno di Capodanno del 1918, il compositore di ragtime e bandleader James Reese Europe, originario dell’Alabama, sbarca a Brest con il 369° Reggimento di Fanteria dell’esercito americano. Una truppa composta esclusivamente da soldati afroamericani che si erano offerti volontari per la Prima guerra mondiale. Reese Europe dirige la banda militare, che diede il suo primo concerto nella zona portuale della Bretagna. La ” Hellfighters Band” – come verrà poi chiamata la banda – suonava la Marsigliese in modo così veloce e moderno che la gente non riusciva a credere a ciò che stava ascoltando. 104 anni dopo, il jazz non si è soltanto consolidato in Europa come musica d’arte. Con uno spirito di sperimentazione che scavalca allegramente i confini con il pop, il rock, il punk o il folk, il jazz europeo integra diversi stili compositivi e generi musicali contemporanei, e negli anni si è emancipato dalla scena statunitense grazie anche alla sua grande indipendenza e al suo cosmopolitismo.

In occasione della sua 40a edizione, il Südtirol Jazzfestival Alto Adige celebra il jazz europeo, attivando un network jazzistico che è riuscito ad allargare su tutto il continente negli ultimi diec’anni, quando di anno in anno il festival si è concentrato su una singola nazione o regione europea. Una modalità di programmazione che è iniziata nel 2012 con un’esplorazione della scena jazz svizzera e che è proseguita nel 2014 con un “Tour de France” musicale. Nel 2015 il festival ha presentato al proprio pubblico l’avanguardia britannica, nel 2016 la scena austriaca e italiana e nel 2017 il jazz contemporaneo di Belgio, Lussemburgo e dei Paesi Bassi. Nel 2018 il festival ha intrapreso un viaggio alla scoperta della Scandinavia e nel 2019 ha visitato la penisola iberica. Nel 2021, il programma del festival ha seguito il corso del Danubio attraverso l’Europa sudorientale.

Quest’estate tornano in Alto Adige i solisti e i gruppi musicali che hanno rivestito un ruolo importante nell’esplorazione delle diverse scene jazzistiche europee e negli ultimi anni sono stati invitati come “artist in residence“. Il grande concerto di apertura del 24 giugno al Parco dei Cappuccini di Bolzano, sarà un incontro del jazz europeo unico nel suo genere: Sul palco del Festival Base Camp per la prima volta si esibiranno insieme la bassista Ruth Goller, originaria dell’Alto Adige e residente a Londra, il sassofonista e rapper britannico Soweto Kinch, la cantante francese Leïla Martial, il chitarrista olandese Reinier Baas, il sassofonista anglo-italiano Dan Kinzelman, il violoncellista sloveno Kristijan Krajnčan e il sassofonista finlandese Pauli Lyytinen. Nel 2022, il Parco dei Cappuccini tornerà essere il principale centro del jazz in Alto Adige. Nel “campo case”, durante sei giorni, si terranno diversi concerti nell’ambito delle “Base Camp Sessions”. Il campo base, oltre al palco ospita anche un bar e un ristorante, e sarà aperto tutti i giorni dalle 18 a mezzanotte.

Nuove sonorità – guardando lontano: In oltre 30 luoghi dell’Alto Adige, dal 24 giugno al 3 luglio il festival propone 56 concerti che illustrano come il jazz europeo trae ispirazione dai più diversi generi, stili e tradizioni musicali e insieme alle proprie identità musicali riesce a creare sonorità che oltrepassano i limiti stilistici. Un esempio sono i concerti notturni al Batzen Sudwerk di Bolzano, che evitano percorsi già tracciati e – come conclusione del programma diurno – estendono i paesaggi del jazz verso l’ignoto. Simone Graziano (pianoforte) e la danzatrice Claudia Caldarano aprono i nove “Night Pieces” con la performance “Embracing: Piano Solo Corpo Solo”. A seguire saranno il duo finlandese “Lampen”, che riunisce il batterista Tatu Rönkkö e il chitarrista Kalle Kalima, il progetto sperimentale della spoken word artist e attivista politica Camae Ayewa alias Moor Mother, con il batterista Lukas König e il polistrumentista Shahzad Ismaily, e altri.

Le location sono altrettanto originali quanto lo sono i concerti: ad esempio, l’evento al Museo Provinciale degli usi e costumi di Teodone il 2 luglio inizia con una visita guidata accompagnata da ben cinque duetti, che suoneranno in diversi punti del percorso. In seguito, verrà aperto uno stand gastronomico dove il pubblico potrà prendere un rinfresco prima che inizi il concerto vero e proprio. In questo concerto congiunto, i musicisti attraverseranno i fertili campi del jazz europeo. Il 3 luglio invece, il trio jazz-rock Equally Stupid si esibirà davanti al Rifugio Comici ai piedi del Sassolungo in un paesaggio dolomitico mozzafiato, mentre dal 27 al 29 giugno Matthias Schriefl e Johannes Bär accompagneranno un’escursione jazz nelle Dolomiti con due pernottamenti in baita e tre concerti all’aperto. In una località segreta di Bressanone, il 30 giugno Soweto Kinch presenterà la sua composizione “White Juju“ che narra della comunità anglo-africana in Inghilterra, del movimento Black-Lives-Matter e della pandemia. Una cosa è certa: questo mix di jazz, hip-hop, elementi barocchi, musica popolare e musiche della diaspora africana è eccentrico quanto il luogo segreto, che verrà svelato a tutti gli iscritti poco prima dell’inizio del concerto stesso.

Come si presenta il giovane jazz e chi sono le stelle di domani? Al Base Camp di Bolzano, il festival propone tre concerti showcase, dove musicisti esperti si esibiranno insieme a giovani esordienti di loro scelta. Soweto Kinch si esibirà con il ventitreenne batterista e pianista britannico Jas Kayser (27 giugno). Kristijan Krajncan invece ha scelto la combinazione di batteria, voce, violoncello ed effetti elettronici, e salirà sul palco con la ventottenne cantante slovena Ana Čop (28 giugno). La chitarrista lettone Ella Zirina sarà accompagnata dal suo insegnante al conservatorio di Amsterdam, Reinier Baas. Insieme presenteranno un programma che spazia da composizioni originali e arrangiamenti di Gershwin ai Radiohead (29 giugno).

Nell’oasi verde del Parco dei Cappuccini verranno presentati anche due laboratori di jazz: Insieme al Jazzwerkstatt Wien, il duo “Die Strottern” allargherà la canzone viennese, mentre l’EUREGIO Jazzwerkstatt si esibirà con diversi ospiti europei. Il 28 giugno, la cantante turca Sanem Kalfa e la bassista messicana Fuensanta Mendez in seguito ad una residenza artistica presenteranno allo Stanglerhof di Fiè la musica che hanno elaborato. Le sorprese musicali non mancheranno – come del resto spesso avviene al Südtirol Jazzfestival Alto Adige.

Il calendario dei concerti con date, location, descrizioni dei singoli gruppi e progetti è disponibile online.

www.altoadigejazzfestival.com