Extinction Rebellion (XR) Trentino-Südtirol prende posizione sulle critiche all’azione del Museo delle Scienze Naturali dell’Alto Adige

Né gli esseri viventi dell’acquario della barriera corallina né l’acquario stesso sono stati danneggiati dall’azione dell’8 febbraio, quando un vetro dell’acquario è stato dipinto con vernice nera idrosolubile. Oggi la vernice è stata nuovamente rimossa dagli attivisti di XR. L’intera azione è stata pianificata insieme alla direzione del museo e il biologo responsabile del museo è stato consultato per garantire in anticipo che nessun essere vivente nell’acquario sarebbe stato danneggiato dall’azione. Sapevamo fin dall’inizio le conseguenze delle nostre azioni e come ripristinare la situazione, a differenza di quanto succede nella preservazione dell’ambiente da parte dei governi, che sembrano non porre rimedio alcuno alla situazione attuale. 
Noi, come gli attivisti dell’Ultima Generazione, non siamo terroristi, ma terrorizzati dall’attuale situazione ecologica e sociale della nostra società e dallo stato desolante della nostra democrazia. Abbiamo scelto un’azione nonviolenta, proprio come le azioni museali degli attivisti di Ultima Generazione e Just Stop Oil. Tuttavia, siamo consapevoli che queste forme di azione potrebbero essere percepite come violente e offensive da alcune persone, come la signora Mair e un’altra parte della popolazione, e ce ne rammarichiamo. 
Ciò che è violento per noi, tuttavia, è l’attuale politica ambientale, che sta già derubando le persone dei loro mezzi di sussistenza e che limiterà enormemente la libertà delle generazioni future. Inoltre, la repressione del dissenso si preferisce sempre di più ad una reale protezione del clima e della biodiversità. Come scrive la signora Mair nel suo comunicato stampa, siamo anche contrari alla “deliberata accettazione di un danno a un bene pubblico”[1], e cioè del clima mondiale e della biodiversità. Riteniamo che “i responsabili di queste azioni debbano essere chiamati a rispondere, perché si pone la questione di chi sia il responsabile dei danni […]”, un’altra citazione della signora Mair nel suo comunicato stampa, che potrebbe benissimo riferirsi  alla crisi climatica ed ecologica. Anche in Alto Adige si fa ancora troppo poco per proteggere il clima e la biodiversità, cioè i nostri beni comuni.