La regione alpina si trova ad affrontare sfide particolari non solo a causa dei cambiamenti climatici, ma anche a causa dei confini nazionali. La Comunità di Lavoro dei Paesi Alpini (Arge Alp) vuole quindi creare idrogeno verde nella regione alpina e rafforzare la cooperazione nell’approvvigionamento energetico. Venerdì scorso a Bad Ragaz (Cantone San Gallo, Svizzera), i rappresentanti dei Governi dei dieci Paesi membri hanno adottato una risoluzione con la quale chiedono standard uniformi e il collegamento della regione alpina alla rete internazionale dell’idrogeno.
Nella regione alpina, il trasporto a idrogeno può contribuire alla protezione del clima. Inoltre, la regione alpina ha un grande potenziale per la produzione di energia rinnovabile e quindi anche per la produzione decentrata di idrogeno verde. Questi prerequisiti rendono necessarie la pianificazione transfrontaliera, il coordinamento, la comunicazione e l’attuazione di strategie per l’idrogeno verde. I rappresentanti dei Governi dei dieci Paesi membri dell’Arge Alp hanno quindi adottato oggi una risoluzione su questo tema sotto la presidenza del Cantone di San Gallo. La risoluzione chiede:
Garantire il collegamento alla rete di approvvigionamento di idrogeno di livello superiore: l’utilizzo dell’idrogeno richiede una strategia d’importazione. I Paesi membri dell’Arge Alp chiedono quindi di essere collegati alla “European Hydrogen-Backbone” in modo adeguato e tempestivo. Gli attuali piani per gli idrogenodotti non tengono sufficientemente conto delle esigenze dei Paesi membri dell’Arge Alp. Il livello nazionale è chiamato a sostenere il collegamento dei Paesi membri dell’Arge Alp alla rete di approvvigionamento sovraordinata.
Attualmente mancano ancora i regolamenti europei necessari per un mercato interno dell’idrogeno. Non appena la direttiva sarà emanata, si dovrà cercare di ottenerne una rapida implementazione nelle normative nazionali. Nell’attuazione dei regolamenti europei, è necessario prestare particolare attenzione all’armonizzazione dei regolamenti nazionali.
Le regioni di confine possono svolgere un ruolo di cerniera per la cooperazione nell’approvvigionamento energetico. Importanti infrastrutture come i gasdotti o le reti di trasmissione dell’elettricità si trovano nelle regioni di confine. Durante l’incontro odierno dell’Arge Alp, i presidenti hanno quindi avuto uno scambio di opinioni sulla sicurezza a breve e medio termine dell’approvvigionamento di gas e sull’utilizzo a lungo termine delle infrastrutture del gas per altre fonti energetiche, nonché sullo sviluppo delle regioni energetiche transfrontaliere. L’Arge Alp intende collaborare più strettamente su questi temi in futuro.
Sempre a Bad Ragaz giovedì scorso si è svolta l’Assemblea generale della Strategia Macroregionale dell’Unione Europea per lo Spazio Alpino (Eusalp). Il Cantone di San Gallo ha sfruttato la sua funzione di Cantone ospite e la sua presidenza Arge Alp per rafforzare le reti tra le due istituzioni alpine e per concentrarsi sull’importanza delle relazioni transfrontaliere.
Oggi a Bad Ragaz il Cantone di San Gallo ha ceduto la presidenza al Canton Ticino. Nel prossimo anno, il Canton Ticino si concentrerà sul tema dell’acqua e della carenza di risorse idriche, con particolare attenzione al loro utilizzo sostenibile.
Foto, (da sinistra): il consigliere di Governo cantonale Martin Bühler (Cantone dei Grigioni), il sottosegretario Raffaele Cattaneo (Regione Lombardia), il presidente Wilfried Haslauer (Land Salisburgo), il presidente Anton Mattle (Land Tirolo), il consigliere di Governo cantonale Marc Mächler (Cantone di San Gallo), il consigliere cantonale Norman Gobbi (Cantone del Ticino), la ministra di Stato Melanie Huml (Baviera), il presidente Markus Wallner (Land Vorarlberg)/c-Arge Alp