I lavoratori del settore pubblico, dei trasporti, della scuola, delle poste e degli appalti dei servizi pubblici incrociano le braccia venerdì 17 novembre, per lo sciopero indetto dalla Cgil e Uil come risposta alla legge di bilancio, ritenuta insufficiente e ingiusta.
Gli effetti della manovra saranno negativi ancora di più a livello locale dove il carovita mette in difficoltà da tempo una larga fascia della popolazione. A Bolzano la manifestazione si tiene in piazza Mazzini, a partire dalle ore 10.30, a seguire corteo fino al Commissariato di Governo, dove alle ore 11.30 una delegazione sarà ricevuta dal prefetto Vito Cusumano. Le richieste al Governo e alle istituzioni territoriali sono di assumere provvedimenti in materia di lavoro e di politiche industriali per ridurre le diseguaglianze e rilanciare la crescita.
Come ricordano Cgil e Uil, tra i motivi dello sciopero, ci sono una serie di mancate azioni governative, come l’assenza di misure efficaci contro l’evasione fiscale e l’incremento dell’addizionale Irpef. Inoltre, secondo i sindacati, anche il capitolo previdenza presenta criticità. Le forze di maggioranza avevano promesso di cancellare la legge Monti/Fornero e invece la confermano e addirittura peggiorano: neutralizzando, di fatto, le già insufficienti misure di flessibilità in uscita; tagliando i futuri assegni di molti lavoratori pubblici attraverso una revisione retroattiva delle aliquote di rendimento; confermando il taglio all’indicizzazione delle pensioni in essere; e stabilendo, dal 2024, il pieno ritorno dei 67 anni di vecchiaia, dei 42 anni e 10 mesi di anticipata e dei 71 anni per giovani e donne nel sistema contributivo.
Per la scuola e la sanità, i sindacati propongono di escludere gli investimenti in questi due settori dal calcolo del patto di stabilità. Questa misura mira a garantire finanziamenti adeguati e costanti del paese, che non possono quindi essere soggetti a tagli o a politiche di austerità. Quanto stanziato per la sanità pubblica, secondo Cgil e Uil, è totalmente insufficiente a salvaguardare il servizio sanitario nazionale, a eliminare le liste d’attesa e a stabilizzare i precari per fare nuove assunzioni.
I sindacati invitano tutti i lavoratori a partecipare allo sciopero del 17 novembre per rivendicare i loro diritti, per sollecitare il Governo a prendere misure immediate e garantire un futuro migliore per tutti i cittadini.
Il 24 novembre sarà invece la volta dello sciopero del settore privato.
Foto, Cristina Masera, segretaria Cgil/Agb