Bolzano. I veterinari di Südtirol Exotic Vets salvano un gufo reale

Nei boschi di Chiusa due cittadini hanno trovato un gufo reale impigliato nelle maglie di una rete nel bosco. Cosa ci fa una rete in mezzo agli alberi? Protegge del pollame che poi è il motivo del sorvolo del rapace. Probabilmente conscio di trovare del cibo, infatti, il gufo deve essersi lanciato in planata verso le prede rimanendo però avviluppato nella rete. A quel punto alcuni frequentatori della zona lo hanno trovato e liberato con attenzione. Dopo è stato trasportato alla clinica per un controllo veterinario del quale si è preso cura la dottoressa aviaria Federica Ardizzone. Il gufo era in evidente stato di shock. “Ci siamo subito accorti come avesse difficoltà a stabilizzarsi e a muoversi. Non volava. Faceva anche fatica a mangiare. Così abbiamo effettuato una visita clinica in sedazione con lastre complete ed esame del sangue biochimico per verificare la funzionalità degli organi. Successivamente lo abbiamo gestito in clinica con fluidi e anti infiammatori. Già dopo qualche giorno il gufo ha iniziato a ingerire da solo gli alimenti”, comunica la sanitaria. Nella struttura del CRAB a Bolzano, in via Rio Molino, che dispone di una voliera piuttosto ampia, l’animale infortunato è stato introdotto per permettergli di allenare il volo.
Al confine della Giardineria Comunale è stata l’abnegazione del dottor Stefano Capodanno a garantire un nuovo futuro a questo gufo. Ogni mattina, puntuale, alle prime luci dell’alba il dottor Capodanno lo alimentava mantenendo vivo il suo istinto predatorio. “Una volta stabilizzato in clinica lo abbiamo inserito nella voliera dove ha potuto sviluppare la muscolatura mentre noi valutavamo la sua abilità al volo. Avevamo il sospetto di patologie infiammatorie a carico dei muscoli ma fortunatamente è andato tutto bene. Gli abbiamo anche permesso di recuperare peso raggiungendo quello necessario per una vita in natura” – comunica il personale sanitario.
È stato anche inanellato per garantire la riconoscibilità del singolo soggetto. A quel punto erano presenti tutti i parametri necessari per procedere alla liberazione dell’animale.  Il sito dell’apertura della gabbia (che è in Alto Adige ma rimane segreto nel dettaglio per evitare rischi all’animale) è stato anch’esso frutto di uno studio approfondito. Era infatti necessario un ambiente dove non ci fosse presenza di altre coppie di gufo reali in modo da permettergli un insediamento in territorio neutro potendo così cacciare prede e formare un nuovo gruppo famigliare. I rapaci, diurni o notturni, sono specie molto territoriali soprattutto nelle zone di produzione. Reintrodurlo in un ambiente con presenza confermata di una coppia o un singolo adulto poteva essere molto rischioso per l’animale portandolo a rischio di aggressione. Doverosamente sono stati evitati tutti i rischi per la vita del rapace che è doveroso evitare”.

Immagine. Gufo@ Südtirol Exotic Vets