Sanità Alto Adige, l’europarlamentare Gazzini propone un patentino sanitario particolare

In relazione alla problematica dei medici e degli infermieri dipendenti del Servizio Sanitario della provincia di Bolzano, assunti con contratti a tempo determinato e privi della certificazione attestante la conoscenza delle lingue italiana e tedesca (“patentino”), ai quali non viene rinnovato il contratto dopo tre anni, esprime alcune considerazioni. Riconosce innanzitutto la necessità di garantire alla popolazione del territorio provinciale il diritto di esprimersi nella propria madrelingua all’interno delle strutture sanitarie così come è altrettanto irrinunciabile il diritto alla salute, che rischia di non essere assicurato a causa della grave carenza di medici e infermieri, evidente in tutta Europa ma acuita nella nostra provincia di Bolzano dove si aggiunge dalla necessità di conoscere entrambe le lingue. L’europarlamentare Gazzini, che essendo altoatesino conosce molto bene la situazione locale, suggerisce che “che l’attuale previsione per il personale medico e infermieristico di conseguire rispettivamente il livello di conoscenza C1 e B2 vada rivista. Auspico – scrive in un comunicato inviatoci stamane- che si vada verso una semplificazione e la focalizzazione dell’apprendimento linguistico e del conseguente accertamento, concentrandosi sui termini medici e infermieristici di prassi nei colloqui tra operatori sanitari e pazienti. Propongo quindi l’istituzione di un percorso di accertamento dell’apprendimento linguistico specifico interno al mondo sanitario e la creazione di un “patentino sanitario”. Ritengo inoltre fondamentale garantire e supportare ogni iniziativa di corsi di lingua che possano essere frequentati anche nell’orario di lavoro, senza alcun costo per il personale” Sostanzialmente Gazzini propone un patentino sanitario basato prevalentemente sulla microlingua usata tra paziente e sanitario, che evidentemente si avvale della terminologia specifica attinente le condizioni fisiche dell’ammalato.
“Propongo – continua Gazzini – di organizzare corsi anche all’interno delle strutture sanitarie, facilitando così l’accesso al personale interessato. Credo infine sia necessario adottare soluzioni che concilino la tutela della lingua e della cultura locale con l’urgente necessità di garantire la forza lavoro sanitaria e il diritto alla salute dei cittadini secondo quanto dichiarato dal Dr. M. Mahmudy, Responsabile della Sanità per Forza Italia in Alto Adige.
“Sono pienamente d’accordo con la proposta avanzata dal Dr. M. Mahmudy di ammodernare, senza stravolgere, le norme sul bilinguismo che disciplinano il settore sanitario altoatesino- continua Gazzini. “La necessità di garantire il diritto alla salute dei nostri cittadini la ritengo prioritaria. Un servizio sanitario nazionale efficiente è la più grande espressione di solidarietà umana; disservizi nella Sanità non possono essere tollerati. La possibilità di restringere l’apprendimento linguistico al solo ambito sanitario, attraverso il rilascio di un “patentino sanitario”, mi sembra una soluzione pragmatica per risolvere un problema spinoso e di attualità. Inoltre, l’eventuale organizzazione di corsi di lingua accessibili durante l’orario di lavoro, senza oneri per il personale, credo sia facilmente attuabile e dai risvolti senz’altro favorevoli. Dobbiamo adottare rimedi in grado di agevolare l’accesso al personale interessato, consentendo loro di acquisire le competenze linguistiche necessarie senza compromettere il diritto dei cittadini alla salute.” – Questa la conclusione dell’intervento di Matteo Gazzini, europarlamentare e commissario provinciale di Forza Italia in Alto Adige

Foto. Matteo Gazzini