In occasione della Giornata Internazionale dei Musei domenica 19 maggio 2024 a Palais Mamming verranno svolte visite guidate gratuite alla mostra “Women in Art – Artiste a Merano tra Ottocento e Novecento” da parte delle curatrici Eva Gratl e Rosanna Pruccoli. In italiano alle 10.30 e alle 15.30, in tedesco alle 11.30 e alle 14.30. Non è necessaria la prenotazione. In aggiunta ingresso gratuito alle collezioni permanenti di Palais Mamming e del Castello Principesco dalle 10.30 alle 17.00.
Sono 17 le artiste che sarà possibile conoscere nelle sale espositive di Palais Mamming a Merano. Johanna Maximiliana von Isser Großrubatscher, Emilie Mediz-Pelikan, Lila Gruner, Ellen Tornquist, Ilka Révai, Frieda Riss, Maria Radio von Radiis, Ada von der Planitz, Dorothy Shakespeare, Anni Egösi, Liselotte Plangger Popp, Aliza Mandel, Regina Klaber Thuseck, Elfi Widmoser, Franca Gritti, Rina Riva, Elfi Widmoser, i loro nomi. La mostra è il frutto di una lunga collaborazione tra Ufficio Pari opportunità del Comune di Merano e Palais Mamming Museum.
È una storia di caparbietà, costanza e coraggio quella che emerge dalle biografie di molte delle artiste scelte per la mostra. Nell’arco della storia, e fin dall’antichità, la presenza delle donne nell’arte fu tutt’altro che trascurabile, ma rimase impigliata nell’anonimato e fu resa marginale per la maggior parte dei secoli e per la maggior parte delle artiste. I destini delle diciassette artiste presenti in mostra mettono invece in luce molto altro, e soprattutto dimostrano come la volontà, la determinazione e una buona dose di consapevolezza avessero permesso loro di affrontare viaggi, trasferimenti, cambi di nazione e di lingua pur di ottenere la formazione artistica cui anelavano. Sono le vite di donne forti, minate semmai solo dalla malattia. Sullo sfondo di queste storie personali si anima quella più ampia e di respiro europeo della comunità femminile che proprio in quegli anni in tutta Europa andava organizzandosi, offrendo supporto e mutuo soccorso. Quella sorellanza che non solo faceva sì che le artiste formate insegnassero ad altre giovani donne questo mestiere, ma che condusse addirittura alla matura decisione di allestire, già nel 1910, a Vienna la prima imponente mostra sull’Arte delle donne.
La mostra meranese è dedicata ad una selezione di artiste che a diverso titolo furono legate a Merano. Il periodo scelto è quello ampio e compreso fra il primo Ottocento e l’inizio del Terzo millennio. Un arco storico in cui la città ha affrontato le alterne vicende storiche cercando sempre di ritornare a galla e riguadagnare il proprio pubblico turistico e la propria vivacità intellettuale. Ma soprattutto un periodo in cui per molto tempo alle donne furono precluse le accademie. È dunque anche la storia di come esse seppero approfittare di quello che al tempo era possibile, quali le lezioni private presso qualche artista, le colonie artistiche, le accademie private, e infine le scuole create dalle associazioni femminili che con metodo e coraggio cercavano di arginare un sopruso che le donne combattevano da sole. Le opere presentate costituiscono un corpus di grande interesse, capace di mettere in luce la maestria tecnico-compositiva, le felici cromie delle tavolozze, ma soprattutto dimostrare come queste artiste avessero anche rotto con gli schemi che le vedevano intente a dipingere solamente vasi di fiori. Sono invece possenti massicci visti da alte quote, panorami suggestivi, animali, castelli e roccaforti, ritratti e nature morte a sfilare dinnanzi ai nostri occhi e a donare qualche attimo di incanto.
Foto. “Battesimo”, opera di Dorothy Shakespeare