A caccia del voto italiano

La Svp ha perfettamente capito che può pescare moltissimo dall’elettorato italiano e lo ha chiaro in mente da molto anni. Ricordate Durwalder quando fece il discorso in italiano davanti al municipio di Bolzano prima delle elezioni 2008? Prima o poi succederà; la Svp comincerà ad avere sempre più amministratori di lingua italiana. A Lana un consigliere Svp è stato probabilmente eletto grazie al voto italiano. Per l’italiano in Alto Adige spesso la Volkspartei è sinonimo di affidabilità e concretezza. Ricordo ancora un collega di mio padre della Sicilia dirmi chiaramente 20 anni fa che aveva sempre votato Svp, proprio perché aveva l’idea che fosse il partito del fare per la gente. Stufo dei conflitti interni ai partiti italiani, lui era ormai diventato un convinto elettore della Volkspartei. Si era altresì arreso all’idea che gli italiani non contassero nulla a livello istituzionale e riteneva il suo come un voto utile. Neanche era interessato agli scandali interni al partito di raccolta e non si faceva intimorire dal fatto che da statuto la Svp rappresentasse tedeschi e ladini senza menzionare gli italiani (in ciò non vedo peraltro nulla di male considerata la natura politica della Volkspartei).

Ho conosciuto molte altre persone di lingua italiana che preferivano (E preferiscono tuttora) votare la Volkspartei. Alle ultime provinciali la Svp ha toccato Il suo minimo storico, ovvero 13 consiglieri provinciali. Con l’ex Landeshauptmann Luis Durnwalder era arrivata a ben 22 consiglieri su 35 E proprio lo stesso Durnwalder, aveva cominciato a rivolgersi agli elettori italiani chiedendo il loro voto. Non mi stupisce che la strategia del partito di raccolta possa cambiare progressivamente nei prossimi anni, nel tentativo di andare a pescare sempre di più fra i delusi della comunità italiana. A mio avviso Laives rappresenta un campanello d’allarme. Ivi la Volkspartei è riuscita persino a superare il risultato di 20 anni fa, mentre solo 4 anni fa aveva toccato il suo minimo storico eleggendo solo quattro consiglieri comunali (rispetto ai 6 Che riusciva ad eleggere) e portando in giunta un solo assessore. Rispetto a 4 anni fa la Volkspartei ha guadagnato ben 700 voti, ritornando ad essere Il primo partito alle comunali di Laives dopo 15 anni, quando fu determinante per l’elezione dell’ex sindaco ed ex segretario del PD Liliana di Fede.

Sempre a Laives la Svp porta in Consiglio comunale il docente universitario italiano Walter Landi di famiglia mistilingue, sdoganando il fatto che si candidi solo persone del gruppo linguistico tedesco. Sia chiaro, ciò non è un caso e non è il primo caso. Già in altri comuni la Svp ha candidato in passato rappresentanti della comunità italiana. Si pensi a Bressanone dove la Volkspartei ha candidato Maurizio Sabbadin, vice presidente del consiglio comunale di Bressanone nella precedente legislatura, la cui mancata elezione ha peraltro contributo purtroppo a far saltare Il secondo assessore italiano nella giunta brissinese. A Vadena invece la Svp alle ultime comunali ha eletto il sindaco in un comune in cui Il gruppo linguistico italiano è in maggioranza e portato in giunta Anna Busetti, assessora espressione del gruppo linguistico italiano. Nel 2015 la Volkspartei ha invece eletto Felice Squeo in consiglio comunale a Castelrotto, il quale è entrato con ben 364 preferenze senza tuttavia riuscire a farsi riconfermare nel 2020.

Detto questo vorrei far notare come nel caso laivesotto l’elezione del prof. Walter Landi, come già menzionato pocanzi dichiaratosi italiano, potrebbe portare la Svp (sia che vinca, sia che perda il ballottaggio) ad avere 3 assessori in Giunta (di cui uno sarà il Sindaco o il Vicesindaco in base al risultato del ballottaggio), di cui quindi uno italiano.

Mi permetto di ricordare, invece, quanto successo anche a Salorno dove la comunità italiana, nonostante sia in larga maggioranza, ha deciso di eleggere un Sindaco Svp, votandolo in massa e permettendo così alla Volkspartei di passare dai 5 consiglieri eletti del 2010 ai 10 del 2020, portando il gruppo linguistico italiano ad essere minoranza sia in Giunta che in Consiglio comunale in un comune in cui, invece, supera Il 60%.

La Svp ha compreso molto bene di quanto ci sia un grosso potenziale nell’elettorato italiano e lo ha sperimentato quindi negli ultimi 10/15 anni, facendo in modo di intercettarlo per bene, arrivando qui e lì ad avere sia candidati, sia eletti di lingua italiana. Tutto fatto sommessamente, sotto gli occhi di tutti ed a macchia di leopardo.

Fatta questa considerazione consiglio vivissimamente i politici bolzanini dal guardarsi bene intorno perché se continuano a litigare e pensare al loro piccolo (ed arido) orticello potrebbero trovarsi la Volkspartei al ballottaggio anche a Bolzano. Il Sindaco di Bolzano è un sogno che la Volkspartei segue da sempre.

Fate vobis.