Park Vittoria, ancora non ci siamo

Non sono mancate negli ultimi mesi e perfino anni le prese di posizione del Team K in merito al progetto del parcheggio interrato sotto piazza Vittoria, con le criticità viabilistiche ma anche sociali sul quartiere. Come noto, la prossima settimana il progetto di fattibilità tecnica economica arriverà in discussione in Consiglio comunale, senza che ci sia un impegno scritto da parte della maggioranza sulle migliorie al progetto promesse sui media (più posteggi bianchi, piano “jolly” per residenti, alberature, ecc.). “Abbiamo presentato numerosi emendamenti e ordini del giorno per migliorare un progetto che così com’è lascia molto perplessi”, sottolineano i consiglieri comunali del Team K, Matthias Cologna e Thomas Brancaglion.
Un impegnativo lavoro di analisi ha portato il Team K a presentare 26 proposte di modifica al controverso progetto del Park Vittoria. Tra queste spiccano quelle sull’uso e abuso della struttura, l’accessibilità e multimodalità, la riqualificazione viabilistica della zona, il verde pubblico e in particolare il futuro assetto della piazza.
“L’attuale progetto prevede un aumento considerevole dei posti blu che porteranno più traffico in zona e la piazza vuota e senza verde sarà un’isola di calore non sfruttabile nei mesi caldi. Inoltre il prezzo dei box auto per residenti sui 55.000€ sarà proibitivo per molti, mettendo a rischio l’equità sociale di una infrastruttura che dovrebbe aiutare tutti i residenti”, spiega il consigliere comunale Matthias Cologna. “Questo progetto collide con la nostra visione di città verde, meno trafficata ed economicamente accessibile: cercheremo di cambiare il progetto con i nostri 26 ordini del giorno migliorativi” . 
“Dobbiamo fare in modo che la discussione pubblica sarà possibile anche in futuro, quando saranno discussi i dettagli di costruzione e gestione del parcheggio, che altrimenti rimangono appannaggio della sola Giunta insieme agli assegnatari. Questo per fare in modo che un’opera di tali costi (oltre 20 milioni di Euro) e dimensioni sia effettivamente utile, rispondente alle esigenze della cittadinanza e utilizzato anche in futuro, tra 10, 20 o 30 anni”,
così il consigliere Thomas Brancaglion.