Sono state annunciate oggi le proposte finanziate dal Consiglio europeo della Ricerca (Erc) nell’ambito del programma “Starting Grant”. Tra i vincitori, c’è il progetto “Fleap – Fluid gap Electro-Active-Polymer machines” che Giacomo Moretti porterà avanti nei prossimi cinque anni al Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Trento. Con quello di Moretti, salgono a nove i progetti finanziati dall’European Research Council attualmente ospitati dall’Ateneo.
Il progetto
Da qualche anno, la robotica e la meccatronica sono entrate a far parte stabilmente delle nostre vite. Nell’industria 4.0, con le fabbriche attrezzate per una produzione sempre più automatizzata, ma anche nei dispositivi intelligenti che popolano le nostre case. Ci sono però settori, come l’esplorazione dello spazio o quella delle profondità oceaniche, ancora profondamente influenzati – e limitati – dalle tecnologie convenzionali. Settori strategici per l’approvvigionamento di materie prime ed energia.
Alcuni degli aspetti più critici sono legati ai componenti: i “motori” che consentono ai sistemi robotici di muoversi e trasportare materiali; i “generatori” che permettono di raccogliere energia dalle fonti ambientali. Motori e generatori convenzionali – ossia elettro-magnetici – sono basati su materiali delicati, con componenti spesso pesanti e delicati, poco adatti ad ambienti non convenzionali.
Un’alternativa particolarmente promettente è rappresentata dai trasduttori a gap fluido – in inglese, fluid gap transducers, Fgt. Questi sistemi si basano su una combinazione di materiali intelligenti e sfruttano l’elettrostatica per muoversi o produrre energia. Possono essere descritti come una tasca di materiale plastico flessibile al cui interno è contenuto un fluido isolante (solitamente, un olio). Gli Fgt sono leggeri e privi di parti rigide e raggiungono prestazioni notevoli in termini di rapporto tra potenza e peso. Di recente, è stato dimostrato che possono funzionare efficacemente come muscoli artificiali per robot soffici, robot natanti e piccoli robot mobili.
Il progetto Fleap – Fluid gap Electro-Active-Polymer machines for a new generation of mechatronic systems – di Giacomo Moretti, fresco vincitore di uno Starting Grant dell’European Research Council, punta a spingere all’estremo i limiti di questa tecnologia.
Per raggiungere questo scopo, verranno studiati i fenomeni fisici che avvengono negli Fgt, teorizzando modelli ad hoc e testando nuove soluzioni. Ad esempio, la possibilità di usare gas molto rarefatti (simili alle atmosfere di alcuni pianeti) come “gap” fluidi. Oppure, di impiegare liquidi meno viscosi degli oli, più semplici da reperire o sintetizzare.
L’obiettivo è studiare Fgt adatti a operare nei contesti più difficili, ad esempio nelle atmosfere a bassa pressione per le applicazioni spaziali, o in quelle ad alta pressione per le applicazioni in ambiente marino e oceanico. Tra queste ultime, la possibilità di ottenere convertitori in grado di estrarre energia e produrre elettricità dalle onde marine.
Erc Starting Grant
I finanziamenti assegnati quest’anno da Erc all’interno dello schema “Starting Grant” – destinato a ricercatori e ricercatrici a inizio carriera – sono 494, a fronte di 3.474 proposte sottoposte alle commissioni, per un totale di quasi 780 milioni di euro.
La Germania guida la classifica delle istituzioni ospitanti con 98 Starting Grant. Seguono i Paesi Bassi (51), il Regno Unito (50), la Francia (49) e l’Italia (41). Per quanto riguarda la nazionalità di chi ha vinto il finanziamento, l’Italia è seconda con 61 assegnazioni, dopo la Germania a quota 94. Seguono la Francia (44), la Spagna (36) e Israele (30).
Cresce la quota di finanziamenti assegnati a ricercatrici, il 44% nel 2024 contro il 43% del 2023 e il 39% del 2022. Dal 2007, i bandi Starting Grants hanno raccolto quasi 62mila candidature, con quelle presentate da donne che sono aumentate dal 30 al 40%.
Ogni progetto può contare su un sostegno di 1,5 milioni di euro per un periodo di cinque anni. Si stima che le risorse messe a disposizione creeranno 3.160 posti di lavoro nell’ambito della ricerca.
Foto, Giacomo Moretti/© UniTrento – Ph. Federico Nardelli