Il Bolzano Festival Bozen si chiude con il suo concerto più atteso ed ambizioso

Il Bolzano Festival Bozen si chiude con il suo concerto più atteso ed ambizioso, culmine a sua volta dei corsi di alto perfezionamento della Gustav Mahler Academy e del suo progetto Originalklang.

Il 10 settembre alle 20:30, al Teatro Comunale di Bolzano, la Mahler Academy Orchestra diretta da Philipp von Steinaecker interpreta la Quinta Sinfonia di Mahler ed il Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 di Rachmaninov, su strumenti originali del primo Novecento.

La Fondazione Ferruccio Busoni-Gustav Mahler ha infatti lanciato, in stretta collaborazione con la Fondazione Centro Culturale Euregio Dobbiaco, un progetto unico nel suo genere volto a ricostruire il suono originale della Vienna del primo Novecento, quel milieu insomma, di cui Mahler era stato un indiscusso protagonista.

A questo scopo 50 musicisti professionisti provenienti dai migliori ensemble europei e 50 giovani musicisti selezionati tra quasi 900 candidati per participare ai corsi di alto perfezionamento, si esibiranno insieme su strumenti storici in parte appartenuti all’Orchestra della Wiener Hofoper del 1900, ricostruendo il suono orchestrale proprio come lo sentiva Mahler, per la prima volta dopo oltre un secolo.

Il concerto sarà introdotto alle 19.30 nel foyer del teatro da Cornelia Fischer, che con altri 7 ragazzi e ragazze ha partecipato in questi giorni al progetto “Mahler Ambassador”. Nell’ambito di questa iniziativa alcuni ragazzi provenienti dalle città che l’orchestra toccherà durante la sua tournée, hanno potuto assistere da vicino alle prove dei musicisti e grazie a dei tutor e a degli esperti del settore hanno approfondito Mahler e la sua sinfonia ricostruendone la dimensione storica ma anche la sua rilevanza per il presente. Ognuno di questi ambassador presenterà il concerto nella città da cui proviene.

Gustav Mahler scrisse la sua quinta sinfonia nei mesi estivi del 1901 e 1902. In quegli anni il compositore era anche direttore dell’Opera di Vienna, incarico che ricoprì per dieci anni e che gli valse la fama e l’apprezzamento generale per aver portato il teatro ad uno splendore fino ad allora mai conosciuto.

Di quella Vienna l’Accademia ricostruisce minuziosamente il gusto musicale, le consuetudini stilistiche, il timbro degli strumenti storici e le prassi esecutive. Lo stesso Mahler continuò negli anni, fino alla morte, a rielaborare la sua sinfonia continuando ad apportare ritocchi proprio alla strumentazione, lavorando su quegli strumenti che egli conosceva e che oggi vengono per la prima volta riutilizzati. Riascoltarne l’ultimissima versione con gli strumenti originali è dunque più che logico e permette di riscoprire per la prima volta i “colori” dell’epoca.

Oltre alla Quinta Sinfonia l’orchestra sarà impegnata anche nell’esecuzione del Concerto per pianoforte e orchestra n.3 di Rachmaninov, interpretato dal pianista norvegese Leif Ove Andsnes, solista apprezzato a livello internazionale ed ospite di tutte le maggiori istituzioni musicali a livello globale. Di lui il New York Times ha scritto “un pianista di eleganza, potenza e intuizione magistrali”, mentre il Wall Street Journal l’ha definito “uno dei più dotati musicisti della sua generazione”.

Anche il concerto di Rachmaninov dà spunto ad interessanti riflessioni di natura storica. Innanzitutto fu scritto nel 1909 ed eseguito in prima assoluta nel novembre di quello stesso anno durante una tournée americana del compositore. In quella stessa occasione, il 16 gennaio del 1910, Rachmaninov diede una seconda esecuzione del suo concerto a New York, sotto la direzione di Gustav Mahler, che dal 1907 era direttore del Metropolitan e della Philharmonic Society.

Questa coincidenza è particolarmente interessante, dal momento che al giorno d’oggi questa partitura viene per lo più eseguita nello stile pomposo e per certi versi kitsch dei periodi successivi, non ultimo lo stalinismo. Le registrazioni di Rachmaninov invece parlano un linguaggio completamente diverso. Molti dei principali musicisti di spicco della Russia del primo Novecento infatti erano tedeschi e austriaci, oppure si erano formati con artisti provenienti da quei paesi. Dunque Rachmaninov non doveva essere estraneo al suono, alla strumentazione e allo stile che Mahler aveva conosciuto a Vienna e portato a New York.

Leif Ove Andsnes e la Mahler Academy Orchestra rileggono questa partitura in quest’ottica, su un pianoforte Steinway storico, identico a quello che il compositore scelse per la sua leggendaria esibizione newyorchese.

Così si chiude anche quest’anno il Bolzano Festival Bozen, che ha animato per più di un mese l’estate bolzanina, portando in città musica e artisti di grandissima qualità.

I biglietti per il concerto sono acquistabili presso le Casse del Teatro Comunale in piazza Verdi 40 a Bolzano (Tel 0471 053800).
Le casse sono aperte secondo i seguenti orari: martedì – venerdì 14:30–19:00, sabato 15:30–19:00.
I biglietti sono acquistabili online sul sito www.ticket.bz.it e via email scrivendo a info@ticket.bz.it

Foto, LQ BZF GMJO Philipp von Steinaecker/© Tiberio Sorvillo