Il Festival Transart approda anche quest’anno negli spazi della Fondazione Antonio Dalle Nogare di Bolzano. Lunedì 23 settembre alle 20.30 il clarinettista inglese Gareth Davis, accompagnato dalla voce di basso di Andreas Fischer, eseguirà dal vivo un’opera dell’artista e compositore statunitense Christian Marclay. Noto per la sua capacità di muoversi abilmente tra la musica classica contemporanea e l’improvvisazione libera, tra il rock, il noise e l’elettronico, in registrazioni, progetti e performance dal gusto eclettico Davis, coinvolgerà musicisti e pubblico in un’esecuzione creata a partire dall’estrazione casuale di uno speciale mazzo di carte che raccoglie fotografie particolari di notazioni musicali raccolte da Christian Marclay nel suo girovagare quotidiano: su tende da sole di negozi, scatole di cioccolata, magliette, biancheria intima e altri luoghi inaspettati. Shuffle, appunto, questo corpus di 75 iconiche immagini-cartoline, rivela l’ossessione dell’artista per gli appunti, un’attitudine a scoprire “indizi” musicali nascosti che si nascondono nel paesaggio che ci circonda e che adornano il mondo: note musicali che aspettano solo di essere chiamate in causa e risvegliate. “Alcune carte – suggerisce Davis – sembravano contenere brevi frammenti di musica, uno aveva l’immagine di una statua forse su una chiesa, un altro sembrava uno spazio teatrale adombrato da una luce nebbiosa che emanava dal palco… Presumo che questi elementi servissero a ispirare i musicisti a suonare qualcosa che corrispondesse nella loro immaginazione alle carte”. La performance sarà un’esperienza visiva e acustica avvincente, guidata dalla serendipità, composta di elementi di una partitura musicale spontanea capaci di far scoprire come la musica e il suono possano influenzare la nostra esperienza del mondo.
Nella seconda parte della serata il pubblico sarà invece chiamato a scoprire il mondo artistico di Akemi Takeya che dal 2015 con il titolo Lemonism raccoglie i suoi lavori sul giallo agrume acido più conosciuto al mondo. Con la nuova performance The Act of LemoDada presentata a Transart, l’artista riattualizza il dadaismo degli anni Dieci e Venti del Novecento nel 21° secolo, come controparte antiborghese e contro la guerra. The Act of LemoDada è, nelle parole di Takeya, “Un incontro con il presente, una ricerca dell’utopia, un confronto tra corpo e limone, originale e copia, tragedia e commedia, nonsense e senso”. Ma chi vince l’assurda battaglia – Lemo(n) vs. Dada – è di secondaria importanza: tanto non c’è niente da perdere!“. Il confronto “limonista” di Takeya con vari movimenti della storia dell’arte è diventato il suo personalissimo “ismo”: il Lemonismo. A partire LIMONISMO x AZIONISMO, passando per il GIAPPONISMO, il MINIMALISMO, il SIMBOLISMO e il DADAISMO, i vari -ismi sono stati parafrasati e infine riuniti per formare il mondo artistico unico di Takeya. Il progetto è una collaborazione con Impulstanz.
La Fondazione offre inoltre una visita guidata delle mostre «I just don’t like eggs!» Andrea Fraser on collectors, collecting, collections e Under the Spell of Duchamp alle ore 19.30.
Con la Fondazione si apre anche la collaborazione per il progetto May I Help You? Che verrà presentato sempre nell’ambito di Transart mercoledì 25 settembre nell’ambito della retrospettiva “I just don’t like eggs!” Andrea Fraser on collectors, collecting, collections. Eseguita per la prima volta in Italia e riattivata nella collezione della Fondazione, la performance presenta sei diverse posizioni in relazione agli oggetti culturali, ognuna delle quali rappresenta paradigmaticamente una diversa classe sociale