“LILT for men – Campagna Nastro Blu”, la prevenzione contr patologie tumorali della sfera genitale maschile

Torna la prevenzione, il miglior strumento per combattere l’insorgenza dei tumori. E con novembre si rivolge a tutti gli uomini: “LILT for men – Campagna Nastro blu” propone specifiche e gratuite indagini preventive per la diagnosi precoce di neoplasie afferenti alla sfera genitale maschile. A partire da ora basterà una telefonata e penserà a tutto LILT Bolzano.
Grazie al sostegno del Gruppo Bonvicini e alla collaborazione di specialisti sia privati sia del Reparto Urologia dell’Ospedale di Bolzano, che da sempre prestano all’iniziativa tempo e competenze, prendersi cura della propria salute sarà semplicissimo. Il personale della Lega per la Lotta contro i Tumori di Bolzano fisserà per chiunque lo desideri (fino a esaurimento posti) un esame dell’indice PSA (libero e totale) ai laboratori “BOMA” (di proprietà del Gruppo Bonvicini). Un rapido prelievo con codice di priorità, una firma alla liberatoria, e il referto sarà inviato direttamente alla sede LILT di Piazza Wilhelm Alexander Loew Cadonna 10. Qui, nel giro di pochi giorni, sarà possibile sottoporsi a valutazione urologica finalizzata a rilevare eventuali sospetti di neoplasie. Durante il colloquio con il medico sarà inoltre possibile esprimere dubbi, porre domande, riferire problemi e avere delucidazioni rispetto a sintomi già esistenti o futuri. Qualora il controllo ne evidenzi la necessità, infine, il paziente sarà messo in contatto con il reparto di Urologia per gli opportuni e suppletivi approfondimenti.
“È fondamentale che la prevenzione guadagni un ruolo di buona prassi culturale nella nostra società: solo così è possibile intervenire sui problemi di salute prima che degenerino – ha dichiarato Alessandro Bonvicini, direttore amministrativo dell’omonima Casa di cura .
“Se in passato gli uomini erano meno propensi delle donne a sottoporsi a visite preventive, ora la tendenza sta in parte cambiando, ma siamo ancora ben lontani dalla frequenza auspicata – ha spiegato il dott. Andrea Galantini, urologo e volontario LILT for men -. È ad esempio importante far comprendere che il tumore alla prostata non solo è il più diffuso in ambito maschile, ma la sua incidenza è paragonabile a quella del cancro al seno nella donna. E solo l’indagine diagnostica precoce può concorrere significativamente a poterlo curare al meglio e a ridurre il rischio di diagnosi di tumore già metastatico. Se è normale inoltre comprendere l’importanza di periodiche visite ginecologiche nella donna, ancora difetta nel genere maschile la consapevolezza di quanto il corrispettivo per loro sia da tenere in debita considerazione”.
“Il carcinoma alla prostata è insidioso – gli ha fatto eco il prof. Armin Pycha, Primario del Reparto di Urologia dell’Ospedale di Bolzano e storico volontario LILT, -: quando preso in tempo è assolutamente curabile, ma in caso contrario sconta il fio di complesse terapie se non il solo trattamento palliativo. Talora complesso da diagnosticare causa sovrapposizione di sintomi dovuti ad altre patologie, vede nell’indice della glicoproteina PSA un indicatore assai utile, che tuttavia – ha spiegato Pycha – va valutato e interpretato a dovere. Se un tempo il 70% dei carcinomi prostatici risultavano in stadio avanzato al momento della loro scoperta mentre ora si dimostrano in fase iniziale, il merito è da attribuire di certo alle indagini preventive. Per questo – ha concluso il medico – ogni uomo sopra i 50 anni o, se sconta familiarità, già a partire dai 40, dovrebbe sottoporsi ogni uno o due anni ad attente visite di controllo”.

Foto, da sinstra i prof, Armin Psyca, Alessandro Bonvicini e Andrea Galantini