Trump Presidente di America First, e gli altri chi sono?

La seconda elezione di Donald Trump alla Presidenza degli Stati Uniti segna un momento storico nella politica mondiale.

Dopo aver vinto le elezioni del 2016, oggi Donald J.Trump torna nella “White House” come 47esimo Presidente USA dopo aver percorso una campagna elettorale degna di un film di azione Holliwoodiano.

Ricordiamo tutti l’attentato dove è rimasto ferito a un orecchio riuscendo a salvarsi la vita durante un suo comizio.

Quel fatto ha dato vita a un momento iconico per l’America rappresentato da una foto che ritrae Trump con un pugno alzato e la testa sanguinante.

Un simbolo che, nonostante la democratica Harris e la sua campagna elettorale sostenuta da Biden, Obama e molti importanti personaggi dello spettacolo dal calibro di Taylor Swift, Billie Eilish e non solo, è riuscito a spiccare e a vincere.

I sostenitori di Trump lodano la sua politica economica, in particolare la riforma fiscale del 2017, che ha ridotto le tasse per le imprese con l’obbiettivo di stimolare la crescita.

La sua retorica di “America First” ha reso forte il suo messaggio di protezionismo, puntando a risollevare l’industria nazionale e ridurre la dipendenza dalle importazioni.

In politica estera, la sua durezza e orientamento verso un approccio più assertivo nei confronti delle altre potenze mondiali, come la Russia o la Cina, sono stati visti positivamente da chi cerca una leadership americana più decisa.

Trump ha sempre avuto un atteggiamento critico verso la NATO, infatti è probabile che il suo ritorno alla Casa Bianca porterebbe nuove pressioni sui Paesi alleati europei affinché incrementino le loro spese per la difesa, cercando inoltre di ridurre l’impegno statunitense nell’alleanza militare e spingendo verso una condivisione più equa dei costi lasciando intendere che la difesa europea debba essere garantita principalmente dall’Europa stessa.

Inevitabilmente cambierà anche l’orientamento e il sostegno degli USA nei confronti dell’Ucraina che fino a oggi ha goduto di pieno supporto militare ed economico attraverso pacchetti di aiuti finanziari della Presidenza Biden.

Anche il conflitto israeliano-palestinese vedrà, a mio avviso, cambiamenti sostanziali nei confronti di Israele, magari aumentando il supporto militare a Netanyahu.

Non è un caso infatti che il Primo Ministro israeliano ha dichiarato:” Con Trump più grande ritorno della storia”.

Anche la sanità, un problema molto serio ma, visto l’esito delle elezioni, non molto importante per il popolo americano, prenderà una strada diversa rispetto a quella intrapresa in parte dai democratici.

Addio all’Obamacare, alla maggiore copertura pubblica e alla migliore equità d’accesso.

Già nel 2016 il neo presidente eletto Trump aveva tagliato gli 85 miliardi l’anno, che all’epoca rappresentavano un decimo rispetto le spese militari, voluti da Obama per usarli nel ridurre le tasse dal 39,6% al 33% e per le imprese dal 33% al 15%.

E poi c’è il suo “genio” più fidato che lo ha aiutato in tutta la campagna elettorale, soprattutto grazie a “X”, Elon Musk che a quanto pare avrà una posizione di Governo alla Casa Bianca.

Probabilmente i democratici hanno fatto la scelta sbagliata nella figura della Harris come concorrente di Trump? Forse i democratici americani non hanno saputo dare risposte concrete al popolo americano perdendone la fiducia dello stesso?

La certezza è che la risposta degli americani è stata Donald J. Trump Presidente degli Stati Uniti D’America.

Saranno 4 anni molto complessi con grandi cambiamenti geo-politici e sociali e forse è arrivato il tempo che anche l’Europa e i suoi Paesi membri, con la vittoria di Trump e la sua politica protezionista, dovrà cambiare le sue priorità interne ed internazionali in un’ottica di indipendenza dalle superpotenze come gli USA.